Published On: 25 Maggio 2023

Il Cairo, Alessandria e le case salesiane

1. ESPERIENZA BASE

Le finalità dell’esperienza missionaria estiva sono:

  • vivere una forte esperienza di fede in stile salesiano;
  • toccare con mano la povertà e la miseria nel mondo in un contesto lontano fisicamente e culturalmente dal proprio;
  • recare il proprio aiuto concreto, inserendosi nelle attività estive ordinarie della casa salesiana di riferimento.

1.1 CASA SALESIANA ZEITUN

1.1.1 IL CAIRO

Il progetto si sviluppa nella città de Il Cairo, megalopoli africana abitata da circa 20 milioni di persone, in maggioranza di religione islamica. Il 10% della popolazione è cristiana, la quasi totalità ortodossi di rito copto; un’esigua minoranza sono ortodossi di altri riti. I cattolici sono intorno all’1% dei cristiani e di questi pochissimi sono di rito latino.

Il Cairo è una città molto caotica, affollata e trafficata, evidenti sono le differenze tra quartieri, alcuni disseminati di palazzi alti e fatiscenti, spesso non terminati, di grandi quantità di rifiuti lungo le strade e tanto degrado urbano; altri, invece, ospitano eleganti edifici governativi e palazzi moderni, hotel di lusso e ampie strade curate.

La città è stato il fulcro di importanti cambiamenti politici negli ultimi anni: il 25 gennaio 2011 una rivoluzione ha destituito il governo trentennale di Osni Mubarak, portando al potere i Fratelli Musulmani, inaugurando un periodo di grande crisi politica ed economica, di disordini e di svendita del Paese alle multinazionali straniere. Due anni dopo il loro leader, Mohamed Morsi, è stato rovesciato, dando inizio al processo che ha visto la salita al potere di Abd al-Fattah al-Sisi.

Il Paese sembra vivere una fase di lenta ripresa economica, dopo anni di sfiducia che hanno visto un netto calo delle attività turistiche e una forte crescita dell’emigrazione. Si notano forti diseguaglianze economiche: pochissimi molto ricchi e la stragrande maggioranza della popolazione povera. Manca una classe che potremmo definire della media borghesia

A seguito dei recenti avvenimenti politici e sociali che stanno interessando l’intera area del Medio Oriente, è cresciuta l’attenzione per la sicurezza, con la diffusione di controlli di polizia e un capillare presidio a difesa dei principali luoghi d’interesse. Tutte le chiese cristiane hanno un presidio di sicurezza della polizia.

L’istruzione pubblica è di bassa qualità e nel Paese è molto diffuso l’analfabetismo. Le scuole statali sono miste fino alla quinta elementare, mentre quelle private sono differenziate in base al sesso e gestite, per la maggior parte, dai cristiani. Queste ultime sono aperte a tutti, musulmani e cristiani, e adottano un sistema di accesso tramite graduatorie, a causa dell’elevata richiesta.

Da quanto abbiamo potuto osservare durante il nostro soggiorno egiziano, Il Cairo è una città dalle tipiche contraddizioni delle grandi metropoli del Sud del mondo: diseguaglianze visibili ad occhio nudo, sporcizia ed immondizia ovunque, traffico caotico e viabilità disordinata, una grande povertà diffusa, ma al tempo stesso concentrata in alcuni quartieri, inquinamento atmosferico e acustico, degrado urbano che si affianca a quartieri più ordinati e moderni.

È diffusa l’opinione che la cosiddetta “primavera araba” sia stata pilotata da interessi politici e economici stranieri, provocando un’instabilità diffusa, un forte calo dell’economia del Paese, tanto che alcuni hanno ribattezzato questo processo politico e sociale come “autunno arabo”, a causa della regressione che questo ha portato, alimentato da tante false illusioni.

Girando per la capitale si respira un grande senso di sicurezza e tranquillità, a conferma di quanto preventivamente comunicatoci dai salesiani del posto. Appare evidente come i media occidentali amplifichino in modo esagerato le notizie, contribuendo a dare un’immagine molto negativa dei Paesi del Medio Oriente e in particolare della situazione geopolitica. Il trasporto pubblico risulta inadeguato per servire una popolazione così numerosa, nonostante le tre linee di metropolitana.

1.1.2 QUARTIERE DI ZEITUN

El Zeitun, termine che vuol dire “ulivi”, è un quartiere popolare e popoloso, di media ricchezza (che ai nostri occhi appare come chiara povertà). Moltissimi palazzi, molto alti, spesso ancora in costruzione, dove vivono tantissime famiglie. I cristiani (ortodossi copti) rappresentano in questo quartiere quasi la metà del totale. Sono presenti alcune famiglie cattoliche di rito copto o di rito latino. Tra le molte chiese presenti, spicca un grande santuario mariano, copto ortodosso.

È presente una vivace vita sociale, brulicante di piccole e medie attività commerciali. È diffusissima e capillare la sporcizia per le strade di questo quartiere, comune a moltissimi quartieri della città. Il traffico, il disordine e il caos regnano sovrani fino a notte inoltrata.

I collegamenti sono assicurati dalla vicina fermata della metropolitana, Hadayek el-Zaitoun (Giardino degli Ulivi), che consente a molti animatori dell’oratorio di raggiungere facilmente l’opera salesiana dalle loro case situate in altri quartieri. Molto diffusi sono anche i taxi, legali e abusivi (la differenza non sembra grande), e da pulmini di privati che sfrecciano su e giù per le arterie cittadine.

Il quartiere è abitato da egiziani de Il Cairo e da egiziani immigrati dall’Alto Egitto, che si sostentano con i “commerci” del mercato a cielo aperto (ogni strada di questo quartiere), e le piccole attività commerciali più stabili. Inoltre presso quasi tutti i palazzi è presente la figura del “portinaio”, egiziano, custode del cantiere del palazzo in costruzione, che è nel contempo già abitato: la famiglia del “portinaio” vive svolgendo piccole commissioni per i “condòmini”.

Sono presenti anche famiglie di profughi provenienti dal Sud Sudan, discriminati in patria per l’appartenenza alla religione cristiana e al tempo stesso scarsamente tutelati dallo Stato Egiziano, che non garantisce la protezione internazionale per i rifugiati politici. Lavorano soprattutto come domestici, occupandosi della pulizia delle case e di piccoli lavori manuali.

Nonostante il quartiere sia di un livello medio di ricchezza, miseria e sporcizia sono palesi. Zaytoun appare come un grande mercato a cielo aperto, con scarsa igiene e molto disordine nelle strade, impressionante appare il turbinio del traffico. La convivenza tra musulmani e cristiani è pacifica e reciprocamente rispettosa. I cristiani appaiono più ordinati, puliti e hanno un livello di istruzione mediamente superiore. I sudsudanesi subiscono discriminazioni di vario genere, come i canoni di affitto loro praticato, circa tre volte superiore a quello pagato dagli egiziani, e si vedono poco per le strade del quartiere. Per la comunità sudsudanese sono importanti le proprie tradizioni culturali e ciò che succede in Sud Sudan spesso si ripercuote in Egitto; in particolare le vendette e tutte le vicende che riguardano il rapporto tra le diverse tribù.

Il santuario mariano copto appare un luogo di aggregazione sociale, simile ad una piazza. Nonostante la massiccia presenza di ragazzi e giovani, sono del tutto assenti figure educative.

1.1.3 CASA SALESIANA DI ZEITUN

I salesiani sono presenti a Zeitun con un’opera che comprende parrocchia cattolica di rito latino, oratorio-centro giovanile, alcune volte l’opera è stata sede della comunità proposta. La struttura è stata ereditata nel 1984 dai Padri Bianchi, una congregazione missionaria, nata in Francia nel XIX secolo, e attualmente ospita una comunità composta da quattro salesiani. Attualmente il direttore è don Dany Kerio, di nazionalità siriana. L’opera è composta da una chiesa, risalente al 1870, in fase di ristrutturazione, alcune salette semplici e dignitose, l’oratorio con alcune sale attrezzate per svolgere attività di vario tipo, un piccolo cortile pianellato di circa 40 x 20 metri (in visibile contrasto con l’esterno per l’ordine e la pulizia), un adiacente teatro e alcune camere per l’ospitalità (Maison), completate e rifinite grazie ai contributi della procura di Bonn e l’aiuto della Circoscrizione ICC, per un totale di possibili 28 posti letto.

L’oratorio è frequentato, a giorni alterni, da circa 150 ragazzi egiziani di tutte le età (in maggioranza ortodossi di rito copto) e dalla comunità sudsudanese, sia ragazzi che famiglie (cattolici di rito latino). Gli egiziani sono di varia estrazione sociale, soprattutto poveri, figli di “portinai” e ragazzi di strada, con un livello di scolarizzazione molto basso (a volte del tutto assente). La lingua inglese non è una lingua di comunicazione, neanche con i ragazzi più grandi, tranne rarissime eccezioni. Molto diffuso è il lavoro minorile, che inizia già dall’età di 7-8 anni e che porta al precoce abbandono scolastico, poiché i “lavoretti” di strada rendono molto di più di qualunque impiego fisso.

I sudsudanesi, numericamente superiori in oratorio, mostrano un forte senso di appartenenza alla propria comunità, nonostante le loro interne divisioni tribali. La comunità sudanese vive situazioni di forte disagio abitativo (più famiglie nello stesso appartamento bilocale, spesso fatiscente, con canoni d’affitto altissimi). I ragazzi sudsudanesi curano molto l’abbigliamento, non si fanno mancare strumenti tecnologici moderni e generalmente vivono la povertà con molta dignità.

La casa salesiana nel quartiere di Zeitun nasce con due finalità: casa di aspirantato e prenoviziato, per la cura e l’accompagnamento di giovani che desiderano confrontarsi con la vita religiosa salesiana e come oratorio rivolto ai ragazzi egiziani. Con l’arrivo dei profughi sudsudanesi l’attenzione si è sbilanciata notevolmente verso questi ultimi, causando praticamente l’allontanamento dei ragazzi egiziani, spaventati dai sudsudanesi, più numerosi e più grandi fisicamente. Dal 2013 è iniziato un processo di ri-accoglienza dei ragazzi egiziani, attraverso l’apertura dell’oratorio a giorni alterni ora per gli uni, ora per gli altri. E si sta lavorando gradualmente per l’integrazione fra i due gruppi: le attività di Estate Ragazzi e i campi estivi vedono la copresenza di entrambi, facendo nascere rapporti di amicizia spontanei e disinteressati.

I sudsudanesi vivono l’oratorio come un ambiente veramente familiare, dove incontrarsi come comunità etnica. In questo ambiente non sentono quel complesso di inferiorità rispetto agli egiziani e gli atti di discriminazione che vivono quotidianamente al di fuori.

I ragazzi egiziani, invece, sembrano molto più partecipi all’ambiente oratoriano e protagonisti delle attività dell’oratorio, mettendosi a disposizione anche per i sudsudanesi. Generalmente i ragazzi egiziani hanno un basso livello culturale, una scarsa propensione all’impegno e poca volontà di apprendimento. Preferiscono cercare guadagni facili, quelli che dà la strada.

1.1.4 ZEITUN ESTATE

A partire dalle finalità espresse nella premessa, l’esperienza missionaria estiva a Zeitun è di circa 4 settimane comprese fra il 15 luglio e il 25 agosto e prevede l’inserimento dei volontari nelle attività estive della casa.

Si configura come segue:

  • condivisione della vita della comunità salesiana, soprattutto durante i pasti e nei tempi di preghiera;
  • meditazione della Parola e condivisione in gruppo;
  • contatto visivo con le povertà del quartiere e conoscenza del contesto culturale;
  • partecipazione all’ultima parte dell’Estate Ragazzi già avviata (durata totale ordinaria di circa sette settimane), che ordinariamente si conclude con l’ultima settimana di luglio;
  • vita ordinaria dell’oratorio quotidiano, in particolare dalle 17,00 fino alle 23,00 circa;
  • partecipazione al/ai campo/i estivo/i, curandone la preparazione insieme agli animatori e garantendo una presenza educativa;
  • lavori di manutenzione e di sistemazione di alcuni ambienti della casa, nei tempi liberi e non impegnati direttamente con i ragazzi;
  • una volta a settimana si potrà approfondire la conoscenza storico-culturale della città, attraverso delle gite, preferibilmente il martedì, giorno di riposo dell’oratorio.

1.1.5 PROGETTI DI SOLIDARIETÀ

1.1.5.1 QUATTRO PASSI AL CAIRO

Campagna mirata alla raccolta fondi per l’acquisto di scarpe per i bambini e i ragazzi poveri (egiziani e sudsudanesi) che frequentano l’oratorio e che spesso giocano e cammino scalzi. I salesiani regalano le scarpe per Natale e per Pasqua. Un paio di scarpe acquistate in loco costa 4,00€. Posso essere sostenute raccolte mirate fra i bambini del catechismo e i ragazzi delle scuole medie durante l’Avvento e la Quaresima.

1.1.5.2 VADO IN CAMPEGGIO

L’esperienza del campo formativo per i ragazzi dell’oratorio di Zaytoun è un’esperienza formativa e occasione preziosa di integrazione tra egiziani e sudsudanesi. Il campo si svolge solitamente ad Alessandria e coinvolge un centinaio di ragazzi e bambini. Ha un costo totale di 50,00€.

1.2 CASA SALESIANA DI ALESSANDRIA

1.2.1 CITTÀ DI ALESSANDRIA

Contesto sociale e politico

I giovani rappresentano il 40% della popolazione. Si notano grandi differenze sociali e la crescita della mentalità consumistica. Molto sentita è la crisi economica, data anche l’esplosione demografica(quasi 95 milioni!). È forte la voglia di emigrare per l’insufficienza dei salari e la mancanza di sicurezza per l’avvenire soprattutto dopo la rivoluzione del 2011. Non è meno grave la crisi dell’occupazione e della abitazione. È diffuso il fenomeno della droga.

Contesto religioso

La chiesa copta ortodossa (10 milioni di fedeli, 12% degli Egiziani) mette in risalto pratiche che possono renderla competitiva con l’Islam: digiuno, preghiera, Libro Sacro, comunità, culto. Meno sentito è l’ambito sacramentale.

La chiesa cattolica (200 mila di fedeli, 0,2 % degli Egiziani) è una minoranza moralmente valida e preparata, istruita e aperta, studia i problemi, ha il coraggio di presentarli e lotta per risolverli. Purtroppo è considerata un corpo estraneo, è sopportata.

I non cristiani sono la maggioranza dei destinatari dell’opera. Per diversi l’incontro con l’opera di Don Bosco è una scelta che i genitori fanno, da una parte per un insegnamento scolastico serio, dall’altra per l’educazione e la formazione che vengono impartite.

Contesto ecumenico

La situazione pluriconfessionale che esiste di fatto non si evolve in autentico ecumenismo. Si nota un certo timore che porta a ostacolare le manifestazioni di avvicinamento per paura di indebolimento delle proprie posizioni o di un eventuale proselitismo e quindi di perdita di fedeli. A proposito di proselitismo si nota un esodo massivo di giovani dalla chiesa ortodossa alla chiesa evangelica protestante a causa dei mezzi di attrazione che esercita quest’ultima sulla gioventù.

Le famiglie

Le famiglie hanno grande fiducia in Don Bosco perché figli e figlie vengono educati e formati dai salesiani nel rispetto delle varie credenze. Affidano senza scrupoli ragazze e ragazzi che convivono nel clima educativo di Don Bosco, pur provenendo loro da un ambiente molto rigido e conservatore. Il problema doloroso sono le famiglie disgregate che costituiscono una percentuale sempre più alta (circa il 15%). Esse ci interpellano a venire incontro per colmare la grande lacuna affettiva e educativa che soffrono i figli.

I giovani

I giovani cristiani sono come noi salesiani i primi interpellati a essere sale e lievito di un ambiente fertile di ragazzi, poveri di ogni sorta di povertà: prede dell’ ignoranza e del fanatismo, non pochi abbandonati nelle strade o perchè orfani o perchè scappati da un focolare senza calore dove i genitori separati hanno affidato i figli ai nonni o lasciati in balia a se stessi. Molti giovani cristiani e non cristiani nelle scuole cattoliche sono inseriti in movimenti culturali e sociali come studenti in tali scuole o attraverso i centri giovanili (e oratori salesiani) per venire incontro a queste miserie mediante servizi guidati e organizzati ( associazionismo, volontariato…).

1.2.2 CASA SALESIANA

Dopo oltre 120 anni di presenza ad Alessandria, il carisma salesiano si è ben impiantato in questa terra. Ciò è stato possibile attraverso l’insegnamento professionale che ha dato possibilità di lavoro a migliaia di giovani, attraverso la scuola base normale che ha formato una moltitudine di ragazzi/e adolescenti diventati poi pilastri nella società per la loro onestà, cultura e competenza professionale, attraverso l’oratorio centro giovanile che educa dalla più tenera età al rispetto e alla stima verso l’altro diverso come pure alla fratellanza in base alla fede nell’unico Dio Creatore e Misericordioso, rifiutando ogni discriminazione o segregazione.

D’altra parte la Casa incoraggia alcuni giovani cristiani, buoni, generosi e disponibili, a fare l’esperienza del “Vieni e Vedi”.

L’opera è calata nella realtà locale, nel territorio e nella chiesa accogliendo nella scuola i più poveri e abbandonati, mentre nei corsi rapidi i giovani sono messi nella condizione di imparare un mestiere e di inserirsi dignitosamente nel mondo del lavoro. Per quanto riguarda l’oratorio e il centro giovanile, sono aperti ai giovani del ceto popolare del territorio. Si collabora nei limiti del possibile con la Chiesa locale e vengono favoriti e aiutati i cristiani più poveri economicamente.

Viene sottolineata la formazione religiosa e spirituale che, dato il contesto plurireligioso, è differenziata. Ai cristiani l’educazione è basata sul Vangelo, ai non cristiani l’educazione è basata sulla fede in Dio e l’apertura al trascendente puntando sui valori evangelici della fratellanza e della pace.

Si cerca di adattare progressivamente l’opera alle aspettative dei giovani e dei tempi, sia nella Scuola Professionale, rispondendo alle esigenze del progresso tecnologico, sia nei Corsi Rapidi, istituendo nuovi corsi che soddisfino le emergenti richieste nel campo del lavoro.

Come salesiani siamo inseriti in una specifica Chiesa locale, per un particolare servizio, adoperandoci nel raggiungimento degli stessi obiettivi: la spiritualità salesiana e la formazione integrale dei nostri destinatari. Questi obiettivi sono attualizzati insieme ai laici nell’ambito della Comunità Educativa Pastorale. I laici sono formati e responsabilizzati in modo che sentano la vita e il compito educativo come vera missione e l’ambiente salesiano diventi campo di cultura vocazionale dove giovani e adulti accolgono la vita come dono e come vocazione.

Contesto culturale e scolastico

Ragazzi e ragazze vengono educati a convivere con pieno rispetto reciproco, scoprendo l’arricchimento che nasce da una “mixitè ” opportunamente guidata e curata.

Vengono educati anche ad accettarsi gli uni gli altri nella diversità delle loro credenze, rispettando ognuno il credo e il libro sacro dell’altro. Sono assolutamente proibite discussioni su argomenti religiosi (e anche politici) sia tra giovani sia tra adulti.

Il Segretariato delle Scuole Cattoliche crea una feconda comunione tra le scuole a livello di attività culturali, didattiche, sociali, ricreative ed educative (concorsi, dimostrazioni, tornei…), come pure nel campo della formazione degli insegnanti.

Per la formazione didattico-scientifica e professionale dei docenti dell’IPPIA vengono concordati con l’Istituto del Cairo corsi di aggiornamento.

I giovani amano la scuola perchè vi si trovano come a casa loro. Lo spirito di famiglia, il cortile, il gioco, il canto, il teatro e la musica sono l’anima che vivifica la scuola come dice Don Bosco.

Gli insegnanti sono seguiti con incontri mensili dove, oltre la programmazione scolastica, sono impartiti orientamenti formativi che inculcano il rispetto e la stima verso la persona umana.

1.2.3 ALESSANDRIA ESTATE

A partire dalle finalità espresse nella premessa, l’esperienza missionaria estiva ad Alessandria è di circa 4 settimane comprese fra il 15 luglio e il 25 agosto e prevede l’inserimento dei volontari nelle attività estive della casa. Si configura come segue:

condivisione della vita della comunità salesiana, soprattutto durante i pasti e nei tempi di preghiera;
meditazione della Parola e condivisione in gruppo;
contatto visivo con le povertà del quartiere e conoscenza del contesto culturale;
partecipazione all’ultima parte dell’Estate Ragazzi già avviata (durata totale ordinaria di circa sette settimane), che ordinariamente si conclude con l’ultima settimana di luglio;
vita ordinaria dell’oratorio quotidiano;
partecipazione al/ai campo/i estivo/i, curandone la preparazione insieme agli animatori e garantendo una presenza educativa;
lavori di manutenzione e di sistemazione di alcuni ambienti della casa, nei tempi liberi e non impegnati direttamente con i ragazzi

1.2.4 PROGETTI DI SOLIDARIETÀ

1.2.4.1 VADO IN CAMPEGGIO

L’esperienza del campo formativo per i ragazzi dell’oratorio di Alessandria è un’esperienza formativa e occasione preziosa di integrazione. Il campo si svolge solitamente ad Alessandria e coinvolge un centinaio di ragazzi e bambini. Ha un costo totale di 50,00€