Rod el Farag – Cairo e Alessandria
La proposta dell’esperienza di volontariato è, come abbiamo precisato, una linea d’intervento del più ampio progetto missionario che unisce i Salesiani dell’Italia Centrale a quelli del Medio Oriente, in una stretta collaborazione e solidarietà, raccolte di fondi, invio di missionari, di volontari, di giovani che fanno un’esperienza di condivisione durante i mesi estivi. È a partire da questa sinergia e da questi obiettivi che è nata anche l’esperienza di insegnamento estivo della lingua italiana presso gli istituti di Rod el Farag – Cairo e Alessandria che verrà portata avanti anche per questo triennio.
3.1 SCUOLA DI ROD EL FARAG
3.1.1 QUARTIERE DI ROD EL-FARAG
Il quartiere di Rod el-Farag è molto popoloso, con oltre 4 milioni di abitanti, situato vicino la riva del Nilo.
È un quartiere molto povero che risente della trasformazione economica e sociale dovuta al recente smantellamento del porto di cereali. La maggioranza della popolazione è cristiana (circa il 65%). Di questi circa mezzo milione vivono in una delle più grandi discariche egiziane, lavorando alla differenziazione e vendita dei rifiuti. Sotto questo gigantesco cumulo d’immondizia, un prete cattolico ha costruito una chiesa.
La povertà e l’altissima disoccupazione portano in questo quartiere una presenza maggiore di droga e delle sue conseguenze.
I collegamenti sono facilitati dalla vicinanza di una fermata della metropolitana.
A causa delle recenti trasformazioni economiche e produttive (la chiusura del porto dei cereali e del mercato), sono sorte nuove forme di povertà difficili da arginare. La convivenza tra cittadini di fedi diverse appare pacifica e non crea problemi al quartiere.
3.1.2 ISTITUTO SALESIANO DI ROD EL-FARAG
L’opera di Rod el-Farag è stata fondata nel 1926 come scuola per i figli dei coloni italiani, che hanno raggiunto in solo questo quartiere il numero di 40 mila unità. Dagli anni ’70 la scuola si è aperta anche agli egiziani, rimanendo scuola italiana, così come ribadito dal protocollo di intesa tra i governi dei due Paesi, con il rilascio di titoli italiani a tutti gli effetti. La comunità è composta da sette salesiani, di cui vari italiani. La scuola accoglie 804 alunni, divisi tra l’istituto tecnico industriale paritario, con cinque indirizzi (elettrotecnico, meccanico, elettrico, motoristica tornitura, tornitura saldatura), e la scuola professionale paritaria. Oltre a questi, sono previsti corsi serali, non formali, aperti a tutti che vedono la partecipazione di circa 4.000 ragazzi, giovani e adulti.
La scuola, di notevoli dimensioni, è dotata di laboratori moderni e attrezzati, con strumentazione donata dalle principali aziende europee in alcuni indirizzi e in altri devono migliorare. L’istituto si sostiene economicamente tramite rette pagate dagli studenti e i contributi dei corsi serali (circa 600,00€ annui) e le donazioni di benefattori e i progetti. L’opera comprende anche un oratorio di base, che ha a disposizione un ampissimo cortile con campi da gioco, frequentato da circa 300 ragazzi del quartiere, tutti egiziani cristiani, in particolare il venerdì e la domenica. Per scelta si tratta di un oratorio per i soli cristiani, anche se sono presenti alcuni musulmani. I cristiani infatti sentono il bisogno di avere alcuni luoghi riservati solo a loro, poiché tutto il resto della vita ordinaria è condiviso a stretto contatto con i musulmani.
Sono presenti una chiesa interna, che necessita una ristrutturazione, un teatro recentemente ristrutturato e dodici camere per l’ospitalità per un totale di 25 posti. Dopo il recente attentato all’ambasciata italiana le vie che compongono l’isolato della scuola sono state completamente ripulite dalla spazzatura, che giungeva alla sommità dei muri di cinta ed è sorvegliata 24/24 h dalla polizia.
L’istituto di Rod el-Farag è una delle scuole di eccellenza di tutto l’Egitto, molto apprezzata da aziende egiziane e dal governo. Gli studenti diplomati come periti tecnici o industriali hanno un livello di istruzione paragonabile a quello di un egiziano laureato in ingegneria presso un’università statale. Le aziende europee che lavorano in Egitto investono molto in questa scuola, contribuendo alla formazione e alla preparazione dei giovani che facilmente trovano lavoro.
Per alcuni ragazzi si apre la possibilità di frequentare le facoltà di ingegneria presso università italiane, attraverso un inserimento e un accompagnamento presso convitti o strutture della famiglia salesiana. La scuola risulta molto selettiva ed impegnativa. I ragazzi che riescono di meno sono poi inseriti nei corsi “non formali” pomeridiani. A fronte della strumentazione all’avanguardia è difficile reperire personale docente capace di utilizzarlo e volenteroso di prendersi cura dei laboratori. Si riscontra difficoltà nell’avviare l’animazione della pastorale scolastica, secondo progetti coerenti ed organici.
In oratorio mancano attività organizzate di tipo associazionistico e il lavoro educativo si concentra soprattutto nell’informalità del cortile. Nel periodo estivo la presenza dei ragazzi si abbassa notevolmente, poiché impegnati nei lavori stagionali. Si nota poca collaborazione tra oratorio e scuola. I ragazzi dell’oratorio non parlano italiano o inglese.
3.1.3 ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA
Il volontario ha l’obiettivo di insegnare la lingua italiana ai ragazzi che, finita la “terza media”, chiedono di iscriversi in una delle due scuole citate. Essendo la lingua italiana un prerequisito, si permette loro di impararla gratuitamente. Tali corsi sono perciò intensivi e seguono uno schema sperimentato nel corso degli anni. Ci sono stati nel passato insegnanti egiziani che hanno fatto da tutor alla classe, ma evidentemente l’affiancamento o la presa in carico da parte dei volontari italiani garantisce una qualità maggiore dell’insegnamento.
Negli ultimi due anni le classi sono state assegnate a docenti italiani affiancati da studenti degli ultimi anni per la traduzione in arabo e a insegnanti della scuola a cui sono stati affiancanti volontari che hanno scelto di fare l’esperienza per un periodo più breve per cui non potevano garantire la continuità.
È richiesta certamente tutta la pazienza necessaria nel lavoro con studenti stranieri che si accostano per la prima volta la nostra lingua. Generalmente i ragazzi (13-14-15-16 anni) sono molto desiderosi di imparare e hanno una buona disciplina, anche perché comprendono perfettamente che su questo si giocano molto del loro futuro.
La giornata scolastica inizia al mattino fra le 7:30 e le 8:00 e si protrae per 5 o 6 ore scolastiche, con un programma da seguire con attenzione e meticolosità che ci verrà fornito dai presidi.
Il periodo richiesto agli insegnanti volontari è preferibilmente di un mese, in quanto il corso dura 4 settimane. La durata della permanenza garantisce continuità e permette di verificare i progressi e di lavorare sulle difficoltà. Prima di definire il periodo si contattano i direttori che definiscono le date del corso che dovranno coincidere con le date di partenza e di ritorno in Italia dei volontari.
Nel caso in cui ci fosse la disponibilità per un periodo inferiore, che comunque deve essere minimo di due settimane, gli insegnanti, come precedentemente accennato, verranno affiancati a docenti egiziani.
Dallo scorso anno è stato introdotto un corso intensivo di italiano pomeridiano (due pomeriggi a settimana) rivolto agli studenti che hanno frequentato il primo anno ma che anno riscontrato delle lacune che vogliono approfondire.
I volontari vengono coordinati da un salesiano o da un laico (come è avvenuto nell’estate 2018) incaricati rispettivamente dall’Ispettore dal delegato di animazione missionaria.
Al volontario non viene richiesta un’esperienza “di gruppo”. È comunque necessario che sia disponibile a momenti di vita comune e a un tipo di lavoro che si svolge in equipe e con direttive offerte dalla dirigenza della scuola e dalla comunità salesiana.
3.1.4 PROGETTI DI SOLIDARIETA’
3.1.4.1 BORSA DI STUDIO PER UN TECNICO SPECIALIZZATO
Il progetto ha lo scopo di sostenere l’istruzione e la formazione dei ragazzi più meritevoli e più poveri dell’Istituto Tecnico Industriale o del Centro di Formazione Professionale della scuola salesiana di Rod El Farag, attraverso delle borse di studio che vanno a coprire circa il 50% della retta annuale di un alunno.
Il costo è di 1,00€ al giorno, per un totale di 365,00€ annui, versabili in tre rate.
3.2 SCUOLA DI ALESSANDRIA
3.2.1 ATTIVITÀ DI INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA
Il volontario, come per Rod el Farag ha l’obiettivo di insegnare la lingua italiana ai ragazzi che, finita la “terza media”, chiedono di iscriversi in una delle due scuole citate. Tali corsi sono perciò intensivi e seguono uno schema sperimentato nel corso degli anni.
Ci sono insegnanti egiziani che fanno da tutor alla classe, ma evidentemente l’affiancamento o la presa in carico da parte dei volontari italiani garantisce una qualità maggiore dell’insegnamento.
È richiesta certamente tutta la pazienza necessaria nel lavoro con studenti stranieri che accostano per la prima volta la nostra lingua. Generalmente i ragazzi (14-15-16 anni) sono molto desiderosi di imparare e hanno una buona disciplina, anche perché comprendono perfettamente che su questo si giocano molto del loro futuro.
La giornata scolastica inizia al mattino fra le 7:30 e le 8:00 e si protrae per 4 ore scolastiche, con un programma da seguire con attenzione e meticolosità che ci verrà fornito dai presidi. Nel pomeriggio possono essere richiesti, in base alla disponibilità dei volontari, altri servizi di insegnamento dell’italiano.
3.2.2 PROGETTI DI SOLIDARIETA’
3.2.2.1 BORSA DI STUDIO PER UN TECNICO SPECIALIZZATO
Il progetto ha lo scopo di sostenere l’istruzione e la formazione dei ragazzi più meritevoli e più poveri del Centro di Formazione Professionale della scuola salesiana di Alessandria, attraverso delle borse di studio che vanno a coprire circa il 50% della retta annuale di un alunno.
Il costo è di 1,00€ al giorno, per un totale di 365,00€ annui, versabili in tre rate