don Antonio Marzeddu
06/11/1947 | 14/10/2023
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Biografia
Antonio Giovanni (Tonino) Marzeddu nacque a Santulussurgiu (OR) il 6 novembre 1947 da papà Costantino e mamma Ottavia Lorenzon, primogenito di due sorelle Maria Carmela e Agnese. Conobbe i Salesiani nel suo paese di origine, dove avevano un collegio con le scuole medie. Per il ginnasio, il giovane Antonio si trasferisce a Gaeta in aspirantato dai Salesiani e poi nel 1963 entra in noviziato a Lanuvio dove emette la sua prima professione il 16 agosto 1964.
Nella stessa estate del 1964 parte come missionario in Africa, dove prosegue i suoi studi in quello che allora era lo Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo. Vive in varie case del Katanga (regione nell’estremo sud del Congo, la cui città più importante è Lubumbashi): tre anni a Kansebula, il tirocinio in Rwanda, gli studi teologici a Lubumbashi. Diventa salesiano per sempre con la professione perpetua a Kafubu nel 1970 e viene ordinato diacono al termine degli studi. Torna in Italia per l’ordinazione presbiterale che avviene a Santulussurgiu il 27 luglio 1974. Continua a prestare il suo servizio nell’ispettoria dell’Africa Centrale, in particolare nella formazione professionale. Nel 1978 rientra nella sua terra, a Selargius come formatore e animatore nel centro di formazione professionale, apprezzatissimo per la sua professionalità e la sua dedizione nell’educazione dei ragazzi. Un tempo pieno e fecondo di tante attività: in quegli anni svolge anche il servizio come animatore missionario della Visitatoria della Sardegna. Nel 1993 viene inviato a Lanusei come responsabile del Centro di Formazione Professionale fino al 1996. Negli anni successivi svolge il suo ministero a Santulussugiu, presso la parrocchia del paese, il che gli dà la possibilità di assistere la mamma rimasta vedova.
Nel 2002 il Superiore lo invia come missionario nella nuova casa salesiana di Ajaccio in Corsica, dove rimane fino al 2007 come parroco, anche quando la parrocchia viene riconsegnata alla Diocesi. Dal settembre 2007 al 2011 lo troviamo a Sassari come economo e poi come viceparroco a Cagliari San Paolo fino ai primi di maggio 2017, quando il progredire della malattia suggerirono l’esigenza di una cura più attenta presso la casa salesiana Artemide Zatti a Roma.
I confratelli che hanno più a lungo vissuto con lui lo ricordano come «un amico, da imitare già da ragazzi», ricorda don Tattano Campullu, citando anche le lettere nelle quali Tonino raccontava «le sue avventure in missione, infarcite di eventi felici e di incertezze e paure, ma sempre fiducioso e positivo: lo invidiavo pensando che io non avrei mai potuto fare quell'esperienza. E quando rientrò in Italia e ci siamo ritrovati nella stessa comunità, ho sperimentato a pieno la sua amicizia fuori da ogni “mielismo”: serio e complice, collaboratore e maestro di tecnica e di vita, capace di lodarmi e rimproverarmi fermamente quando era necessario: un vero amico, un vero confratello in Don Bosco». Anche don Giuseppe Casti ne ricorda la grande generosità, lo spirito di sacrificio e l’indole missionaria, la sua fedeltà a Don Bosco e alla Congregazione totale e gioiosa, la grande dedizione per l’educazione dei ragazzi.
Il Padre di ogni bontà lo ha chiamato a sé il 14 ottobre 2023.