Published On: 21 Settembre 2024

Presentati ad Olbia i risultati definitivi dell’indagine sociologica territoriale sulle condizioni di vita dei giovani e degli adolescenti.

 

Mattinata importante quella di venerdì 20 settembre per la Comunità Olbiese che ha visto riunite nell’Aula Magna UNIOLBIA di via Porto Romano le Istituzioni Politiche, Scolastiche, Religiose, Sanitarie e l’Associazionismo al fine di mettere a fuoco i risultati definitivi di un’indagine territoriale svolta a Olbia –Tempio Pausania.

L’indagine sociologica è stata resa possibile grazie al coinvolgimento di più soggetti promotori, come l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Olbia con l’Assessora Prof.ssa Simonetta Lai,  l’Istituto Euromediterraneo con il suo Direttore Don Giorgio Diana, la Parrocchia di San Ponziano Papa Martire con il Parroco Don Alessandro Fadda dei Salesiani Don Bosco, il Laboratorio di Statistica applicata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con i professori Giancarlo Cursi e Emiliano Sironi.

Il Presidente del Consorzio UNIOlbia, professor Carlo Carta, ha aperto i lavori alla presenza di personalità di spicco della città di Olbia e di Tempio, come Don Gianni Sini, il Vicesindaco di Tempio Pausania, Annapaola Aisoni, i Dirigenti Scolastici, i Docenti e le scolaresche coinvolte nella ricerca.

L’indagine ha analizzato la condizione di vita dei giovani e degli adolescenti, partendo dalla somministrazione di questionari agli alunni delle Scuole Medie di I e II Grado di Olbia e di Tempio Pausania e indagando su vari temi, quali le convinzioni e il sistema dei valori dei giovani e degli adolescenti, le relazioni familiari, il benessere soggettivo, le figure di riferimento, la religiosità, la scuola, il tempo libero, gli ideali, l’orientamento alla legalità.

I risultati della ricerca, illustrati attraverso slides e grafici, hanno fotografato una realtà giovanile molto legata alla famiglia, in particolare alla figura materna e ai nonni, sebbene emerga fra gli adulti un senso di difficoltà comunicativa in progress con i giovani, man mano che questi ultimi crescono. Dal loro canto i giovani comunicano molto bene tra loro in forma diretta, sia attraverso strumenti formali che informali. In molti ragazzi si registrano tuttavia sentimenti di rabbia e frustrazione che possono determinare due comportamenti che gli operatori dei servizi per il disagio giovanile colgono in forma massiccia sia nel consumo delle sostanze da sballo sia nei casi di depressione o autolesione. E molte sono le vicende che la cronaca ci rimanda. Se le situazioni di depressione o di autolesionismo non sono assistite e intercettate in tempo opportuno, possono condurre a gesti estremi.

Ultimamente si rileva un’apertura delle ragazze ad un consumo significativo di alcool, nonché la disponibilità di tutti a un grande consumo di sostanze cosiddette droghe leggere che alcuni esperti sostengono essere configurate per indurre dipendenza. Ne consegue che personalità in costruzione, come quella degli adolescenti, possano facilmente divenirne dipendenti. Le famiglie, che costituiscono per i giovani il cardine della propria esistenza, investono molto sui loro figli, infondendo fiducia e dando supporto per la loro realizzazione. Le ragazze, rispetto ai loro coetanei, si distinguono per il successo scolastico e per il comportamento molto esigente che manifestano nei confronti del contesto che le circonda.

In generale i giovani nutrono poca fiducia negli adulti, infatti sia nelle rilevazioni effettuate nelle Scuole Medie sia nelle Superiori emergono dati che confermano scarsa fiducia negli insegnanti, negli educatori, nei parroci. Resta invece alta la fiducia negli amici e nella famiglia, mentre risulta essere scarsa anche la fiducia in se stessi, a sottolineare che nell’adolescenza incontriamo personalità non ancora definite, in fieri, fragili, che spesso cercano sicurezza, in modo speculare, in un leader forte.

Per i giovani rimane importantissima la famiglia, poi l’amicizia, la parità di genere e l’uguaglianza sociale. Risultano essere disamorati della politica, poco religiosi e disimpegnati nel volontariato. Loro obiettivi precipui si rivelano essere il successo personale, la parità di genere e l’autorealizzazione. Nell’autorealizzazione i giovani contemplano anche la formazione di una famiglia con due figli.

A conclusione dei lavori, data l’importanza della ricerca e della ricaduta sulla società, le Istituzioni presenti hanno auspicato continuità di collaborazione al fine dell’individuazione di luoghi sani di aggregazione, di strategie e soluzioni di contrasto al malessere giovanile.

Gabriella Torrito