“Li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi” (Lc 10, 1). Da qualche anno come animazione missionaria territoriale (ICC-ILS-IRO) insieme al Movimento Giovanile Salesiano, un gruppo di diverse equipe composte da giovani laici, Figlie di Maria Ausiliatrice e Salesiani di don Bosco si sta occupando del cammino sulla mondialità rivolto a giovani dai 18 ai 28 anni desiderosi di approfondire le tematiche della missione in chiave salesiana proponendo anche di partire per una breve esperienza missionaria estiva in comunità salesiane in Italia, in Europa e nel mondo.
Il cammino nasce dal desiderio di prendersi cura di una missione condivisa per i giovani che ne vorranno fare parte. La condivisione diventa ancor più profonda se ciò che viene ad essere condiviso è il proprio tempo. La convivialità e la fraternità sono dunque poste alla base del nostro cammino comune che tenta di mettere in comunione, nel nostro piccolo, i diversi gruppi del territorio: Sardegna, Liguria, Toscana, Lazio-Umbria e Marche-Abruzzo.
Proprio per questo il 28 e il 29 settembre “a due a due” ci siamo incontrati a Genova, città dal cui porto sono salpate le prime spedizioni ormai quasi 150 anni fa, per poter riflettere sul percorso di quest’anno e, ancora una volta, intraprenderlo e costruirlo insieme. Con questo weekend abbiamo infatti avuto la possibilità di incontrarci e conoscerci più approfonditamente tra le equipe delle varie zone. Questo ha aiutato a creare un clima di coesione e collaborazione che sarà di certo un grande strumento al fine di camminare insieme durante l’anno.
Come prima cosa siamo partiti dal messaggio del Papa per la giornata missionaria mondiale 2024: “Ai crocicchi delle strade, andate e invitate al banchetto tutti” (Mt 22,9) che, come condiviso durante le Giornate nazionali di formazione e spiritualità missionaria della CEI ad Assisi a fine agosto, ci aiuta a ricordarci che i primi invitati al banchetto siamo noi non come servi ma come desiderati, chiamati ad invitare altri, tutti, nessuno escluso, per coinvolgere in quell’Amore.
Ci siamo allora confrontati sul percorso degli ultimi tre anni cercando di lavorare sul documento del progetto MissioLab che, dalla sua stesura, si è evoluto con noi passo dopo passo e siamo poi passati a una progettazione più concreta dei diversi incontri di quest’anno pastorale impostando così le linee guida per tracciare il cammino comune. Abbiamo ad esempio ricercato delle modalità per attualizzare, alla luce della spiritualità missionaria salesiana, i temi proposti dal Santo Padre nell’Evangelii Gaudium, ricercando il processo per riuscire a trasmetterli ai ragazzi provenienti dalle nostre case e da ambienti esterni. Abbiamo poi pensato a proposte di esperienze di servizio divisi nelle varie zone da vivere comunitariamente, per poi incontrarci, come MissioLab Italia Centrale, nell’ultimo incontro dell’anno presso una realtà di servizio comune, nella quale vivremo un momento di accoglienza e spiritualità missionaria come gruppo.
Abbiamo poi mosso delle proposte di formazione di equipe per poterci preparare al meglio per quell’invito prima citato, ricordandoci che ciò che proviamo a costruire non sono semplici attività, ma un ponte verso Qualcuno che ci manda ad essere “costruttori di dialogo”[1] e che non aspetta altro che ciascun volto che ci donerà di incontrare. Porsi la domanda su come far conoscere la missione salesiana ed estendere l’invito a giovani con una determinata sensibilità che non frequentano i nostri ambienti è stato piuttosto sfidante, specialmente in un anno intenso per la Chiesa e per i suoi giovani.
Sono stati due giorni Pieni e un vero dono per ciascuno di noi. Speriamo di farne tesoro al meglio per quanti si affideranno al MissioLab di quest’anno e affidiamo ancora una volta il nostro servizio a Chi ce lo ha donato per primo, perché noi siamo solo un umile mezzo, Lui è il vero fine.
Mattia De Santis, Gaia Greco
[1] Dal messaggio della giornata missionaria salesiana 2024