Published On: 11 Febbraio 2025

Nella chiesa giubilare di San Paolo a Cagliari, si è svolta l’iniziativa “Oratori in cammino”, un evento di grande importanza per la comunità diocesana, che coincideva con la festa di don Bosco. La Messa, celebrata dall’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti degli oratori della diocesi, consolidando un cammino di crescita e speranza per i giovani.

Durante la celebrazione, l’arcivescovo ha evidenziato il valore del coordinamento degli oratori, che fa parte di un progetto più ampio, frutto dell’impegno costante dell’Ufficio della Pastorale Giovanile e dei direttori che si sono succeduti nel tempo. Grazie alla collaborazione con le parrocchie, le congregazioni religiose, i movimenti e le associazioni, si è creato un ambiente fertile in cui i giovani possono crescere, imparare e sentirsi accolti. Gli oratori non sono – infatti – semplici punti di ritrovo, ma spazi vitali dove i giovani possono vivere esperienze di comunità, amicizia e amore. «L’oratorio è un segno concreto di speranza», ha affermato, “i giovani sono il nostro futuro e devono essere accompagnati con passione e dedizione”. Le attività degli oratori favoriscono la crescita personale e spirituale dei ragazzi, offrendogli occasioni di formazione e servizio.

Al termine della celebrazione, è stata consegnata una lettera a un rappresentante di ciascun oratorio, come segno simbolico di appartenenza e responsabilità. Questo documento non solo traccia le linee guida per il coordinamento, ma invita anche a proseguire nel cammino iniziato, rafforzando le collaborazioni e investendo nel potenziale dei giovani.

 

Abbiamo avuto il piacere di porre alcune domande a don Marco Deflorio, attualmente parroco a Cagliari San Paolo:

Come si collega la festa di don Bosco all’evento celebrato nella chiesa giubilare di San Paolo?

L’Arcivescovo mons. Giuseppe Baturi ha scelto la data della festa di don Bosco per consegnare alla comunità della Chiesa di San Paolo, affidata ai salesiani, una lettera che parla di quale azione pastorale attuare nel contesto più ampio della diocesi di Cagliari. Questo probabilmente perché l’arcivescovo ha riconosciuto che la figura di don Bosco ha ancora una sua attualità. L’intento era quello di unire la festa del santo patrono dei giovani con l’esigenza che c’è ancora qualcosa da fare per i giovani.

Come è stata accolta questa lettera dalla comunità?

Noi eravamo molto contenti. Da almeno un mese e forse più eravamo a conoscenza di questa scelta. Come tutti i doni è stato accolto con grande gioia, ma anche con senso di responsabilità.

In che modo le attività degli oratori contribuiscono alla formazione personale e spirituale dei ragazzi?

L’oratorio, che nasce come ambiente di educazione informale, dà la possibilità di poter accogliere in maniera più semplice le esigenze che i giovani si portano dentro, facendo delle proposte orientate non solo al gioco ma anche al confronto su alcune tematiche formative di attualità; può offrire l’occasione di fare del volontariato che deve essere necessariamente riletto poi all’interno del proprio cammino di crescita personale e spirituale. Credo che una delle sfide che hanno gli oratori è quella di essere inseriti in un contesto e di mettersi al servizio della comunità. Se poi si parla di giovani, ancora meglio!