Dal sito InfoANS.
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Si è svolto a Roma, nei giorni dal 1° al 3 giugno 2023, presso la sede della Circoscrizione dell’Italia Centrale (ICC), la prima sessione di esercitazioni pratiche del corso triennale per il conseguimento del diploma di accompagnamento al discernimento, avviato a novembre scorso.
Se la modalità didattica ordinaria degli incontri mensili è stata quella degli appuntamenti online, quella del cosiddetto practicum non poteva essere che in presenza – non potendo realizzarsi, altrimenti, quell’interazione nel dialogo interpersonale che costituisce la linea continua sulla quale si costruisce l’accompagnamento.
Numerosi i partecipanti, sia laici, sia consacrati dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che si sono spesi in una vivace sperimentazione delle dinamiche relazionali, alla luce delle competenze acquisite attraverso lo studio fin ora condotto.
La programmazione delle giornate di lavoro è stata ben serrata sin dalla serata di accoglienza, secondo un ritmo in crescendo che ha lasciato maturare un clima di grande apertura ed ampia condivisione, favorendo la disponibilità e l’impegno nelle esercitazioni, e fugando qualsiasi riserva dal mettersi in gioco in una dinamica laboratoriale.
L’accompagnamento al quale il corso forma è, nella sua essenzialità, un accompagnamento spirituale, modulabile nelle declinazioni dell’accompagnamento d’ambiente, di gruppo, e personale, sempre in stile salesiano.
Inoltre, ha l’esclusiva finalità di imparare a poter discernere la volontà di Dio nella vita, unica voce che indirizza il cammino di chi è cristiano, sia che accompagni, sia che si lasci accompagnare.
“L’accompagnamento spirituale non è un servizio al quale tutti sono chiamati, ma di certo il discernere la volontà di Dio è compito per tutti – hanno commentato sul tema i coniugi Fabio e Brunella Cifola –. Accettare di rendersi accompagnatore dell’altro, lungo la strada che conduce al Padre, significa innanzitutto mettersi in cammino per imparare ad ascoltare la volontà del Signore nella propria vita. È prima di tutto un lasciarsi condurre, accettando di orientarsi verso La Voce che chiama. Ecco allora che misurarsi con la capacità di ascolto mette a nudo le proprie fragilità, ed apre cuore, mente e spirito liberando emozioni che, se sublimate nella sfera dei sentimenti, forgiano la volontà verso le scelte dettate dalla personale vocazione”.
L’appuntamento ha confermato ancora una volta che la vicinanza di salesiani consacrati e laici, accomunati dalla dedizione alla missione – pur nelle differenti dimensioni di vita – rende bella e feconda non la sola Congregazione, ma la Chiesa tutta, nella quale l’accompagnamento dei giovani sulle orme di Don Bosco traccia una pista di speranza verso il futuro.
“Un grazie a chi ha fortemente voluto questo corso di formazione, a chi ha impiegato le proprie risorse perché venisse articolato anche in questa avvincente sessione laboratoriale”
concludono i coniugi Cifola.