Cinque giovani del Movimento Giovanile Salesiano dell’Italia Centrale nel mese di agosto hanno vissuto la loro esperienza missionaria estiva presso le FMA in Benin. Anche nel bel mezzo di un mercato.
Nella città di Cotonou si trova il più grande mercato a cielo aperto dell’Africa occidentale, Dantokpa, circa 20 ettari di terreno. Nel cuore di questo grande mercato si trova la Baraque SOS, non un nome indicativo ma reale. Qui, grazie al lavoro delle assistenti sociali, le bambine che lavorano al mercato tutto il giorno trovano un luogo di riposo, ricreazione, divertimento e spensieratezza. Il nostro servizio qui si è svolto tra danze africane e danze italiane, braccialetti e perline, tra una partita di wari e l’altra, e disegni a volontà. Le bambine all’interno del mercato lavorano tutto il giorno in condizioni precarie, trasportando sulla testa merci di vario genere e di vario peso, avendo la possibilità di mangiare un solo pasto al giorno. Quando le ragazze varcavano l’uscio di quella porta, era come se avvenisse una magia, gli veniva restituito quello che gli avevano preso: l’essere bambine. Queste sono state per noi degli angeli custodi senza ali, perché si sono prese cura di noi mostrandoci il loro amore e affetto e proteggendoci, diventando loro le adulte della situazione quando ci è capitato di uscire dalla Baraque per girare il mercato.
Questa esperienza ci ha mostrato le diverse sfumature della missione speciale che questa comunità porta avanti ogni singolo giorno con amore e cura. Ogni sfumatura di questa missione porta per noi un colore diverso: il verde per la speranza, la fiducia e l’immensa fede che si sono percepite in ogni luogo da noi abitato e visitato. Il rosso è il colore dell’amorevolezza dell’affetto, del bene che aleggia sopra la città di Cotonou; il rosa è stato per noi il colore della cura, dell’attenzione e del riguardo avuti nei nostri confronti; il giallo descrive pienamente la gioia, l’entusiasmo e la serenità che hanno caratterizzato queste tre settimane; il viola è stato il colore dell’umiltà e della semplicità della gente che vive lì, ma anche del sacrificio e della difficoltà che abbiamo incontrato in questa esperienza. Tutte queste sfumature si uniscono ad un filo: Il filo d’oro.
“Questo filo d’oro, desiderio di Dio, è Dio. È lo sguardo della guida che guarda all’insù, è la preghiera di chi si sente piccolo, chi si sente peccatore, è lo sguardo verso i ragazzi che conduce, è lo sguardo verso i poveri che vuoi aiutare, è lo sguardo d’amore”.
Gruppo Missionario Benin
Angelica, suor Ester, Giulia, Matteo e Suraj