Published On: 16 Febbraio 2024

Da lunedì 5 a giovedì 8 febbraio 2024, presso la comunità ispettoriale “San Francesco di Sales” i confratelli del quinquennio si sono ritrovati a vivere momenti di fraternità e formazione accompagnati dall’Ispettore, don Stefano Aspettati, e dal Vicario Ispettoriale, don Michelangelo Dessì.

 

Otto i confratelli del Quinquennio che questa settimana si sono ritrovati per vivere un periodo di fraternità e formazione presso la sede ispettoriale. Il Quinquennio è quella fase formativa che accompagna i confratelli nei primi cinque anni di vita apostolica a partire dalla professione perpetua per i salesiani coadiutori o dall’ordinazione per i salesiani preti. Accompagnati dal Vicario Ispettoriale don Michelangelo Dessì incaricato della formazione e dall’Ispettore don Stefano Aspettati i confratelli hanno vissuto un cammino pensato su cinque passi.

Il primo passo è servito per mettere al centro le vite di ciascuno, verificare il cammino svolto fino ad allora e raccontarsi nelle gioie e nelle difficoltà. Il passo successivo ha spostato l’attenzione sulla Vite a cui tutte le vite sono innestate, attraverso la meditazione offerta da don Michelangelo partendo del mosaico absidale nella basilica di San Clemente. Il terzo passo ha visto i confratelli dialogare con don Stefano sui temi della vita fraterna e della vita di preghiera dei singoli confratelli e delle comunità dell’Ispettoria, lasciando poi lo spazio per rispondere alle domande o alle osservazioni dei confratelli. Il quarto passo ha visto la partecipazione di don Pier Fausto Frisoli, Procuratore Generale della Congregazione salesiana, che in tandem con don Michelangelo hanno trattato il tema della tutela dei minori e delle persone fragili sia dal punto di vista giuridico, morale, pedagogico, formativo che da quello educativo e pratico. L’ultimo passo di questo cammino ha visto l’intervento dell’Economo Ispettoriale don Francesco Valente, il quale, nel presentare l’indice del nuovo Progetto Economico Ispettoriale ICC, ha centrato il suo intervento sui temi della povertà carismatica e dell’unità tra locale e ispettoriale nella missione; tema che ha permesso il confronto tra i confratelli su quelle che sono le percezioni o le esperienze maturate su questi temi negli ambienti pastorali dove operano.

A fare da filo conduttore delle giornate la vita di preghiera comune e quello Spirito di famiglia tipico delle nostre case. Uno dei riscontri più positivi infatti è stato proprio quello di poter vivere quest’esperienza all’interno della comunità ispettoriale, proprio per poter rafforzare lo stretto rapporto che c’è tra il cuore e le membra, luogo che è centro di unità e di propulsione per tutta la nostra missione educativo-pastorale nelle varie case dell’Italia Centrale.

Angelo Mereghetti, sdb