Conosciamo meglio il nuovo Vicario del Superiore della nostra Circoscrizione Salesiana, don Daniele Merlini. Lo abbiamo incontrato per fargli alcune domande.
Ciao, don Daniele. Presentati, raccontaci di te…
Ho 49 anni, sono nato a Livorno, fin da piccolo ho frequentato l’oratorio salesiano e la parrocchia dei salesiani di viale Risorgimento a Livorno. Sono diventato salesiano nel 2000 con la prima professione dopo il Noviziato a Pinerolo nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino e sacerdote nel 2008 nella Chiesa dei salesiani a Livorno. Ho compiuto gli studi di filosofia e teologia all’Università Pontificia salesiana e di Storia all’Università di Pisa. Sacerdote novello sono andato nella casa di Firenze, incaricato dell’Oratorio e dopo cinque anni sono stato chiamato a svolgere il compito prima di Animatore Vocazionale e Missionario e poi di Delegato di Pastorale Giovanile, dal 2018 sono stato Direttore dell’opera del Borgo Ragazzi Don Bosco di Roma.
Ti posso chiedere di raccontarci un’esperienza che porti in cuore della tua vita salesiana?
Sarebbero tante le esperienze che hanno segnato la mia vita da salesiano, porto nel cuore tanti giovani e tante storie che mi hanno fatto crescere umanamente e spiritualmente. In particolare questi ultimi sei anni come Direttore del Borgo Ragazzi Don Bosco sono stati per me anni veramente ricchi di belle relazioni educative con tanti ragazzi e giovani in cerca di una strada nella vita, tante volte provenienti da esperienze negative e privazioni, sbagli compiuti perché cresciuti soli e troppo in fretta. Allo stesso tempo sono stati anni di cammino condiviso con confratelli e laici che credono profondamente nella missione salesiana, con tanta fede e con professionalità e con un amore smisurato per Don Bosco. È stata un’esperienza veramente di crescita di cui posso solo ringraziare profondamente il Signore.
Nella tua vita salesiana sei stato incaricato d’oratorio, delegato di PG e direttore. Ora ti è chiesto il servizio di Vicario del Superiore. Cosa vuol dire? Cosa comporta questo servizio?
A dire la verità cosa significhi praticamente il servizio di Vicario del Superiore lo devo ancora scoprire… magari risponderò fra un anno! Credo comunque che sia un servizio delicato e che deve essere svolto “dietro le quinte” a supporto e “protezione” del Superiore. Tradizionalmente al vicario del Superiore vengono affidate dei compiti precisi (formazione, disciplina,…) ma le nostre Costituzioni sono chiare nel considerare il vicario “il primo collaboratore dell’ispettore in tutto ciò che riguarda il governo ordinario dell’Ispettoria” (Cost. 168) e i suoi compiti sono delegati dal Superiore in tutto ciò che viene ritenuto necessario per il buon funzionamento della stessa. Proverò a mettere la mia esperienza e le mie capacità a servizio dell’Ispettore e dell’Ispettoria, confidando che la Provvidenza mi dia l’intelligenza e la forza di compiere al meglio ciò che mi verrà richiesto.
Come Vicario sei anche il delegato della Formazione, ovvero del cammino dei confratelli e dei laici dell’ICC. Quale vedi come priorità in questo ambito?
Mi sembra che la formazione sia un ambito fondamentale su cui sia i salesiani che i laici devono crescere e camminare, possibilmente insieme in una formazione condivisa in missione. Sappiamo che per affrontare le sfide che abbiamo di fronte come educatori e come cristiani non possiamo riposare sul “già fatto” e “già conosciuto” ma dobbiamo sempre metterci in discussione e aggiornarci sulla realtà del mondo e in particolare sulle sfide educative del nostro tempo. Quindi, per rispondere alla domanda, la priorità intanto è riconoscere di aver bisogno di formazione continua e condivisa e poi impegnarsi a trarre dai cammini formativi delle prospettive di azione e metterle in pratica con prudenza ma anche con coraggio (i prudenti e scaltri del Vangelo… cfr. Mt 10,16 e Lc 16,8). È la formazione che prepara le persone, e innanzitutto i loro cuori, ai grandi cambiamenti!