Carissimi Confratelli,

il Signore della Vita ha accolto nel suo abbraccio di pace il nostro Confratello Sacerdote Don Francesco Fabbrizi, della Comunità di Roma Artemide Zatti, deceduto il 27 febbraio 2023, a 83 anni di età, 64 di professione religiosa, 54 di sacerdozio.

Breve profilo bibliografico

Don Francesco Fabbrizi nasce a Ischia di Castro (VT) il 22 settembre 1939 da papa Giulio e mamma Gina. Dopo aver frequentato le scuole elementari nel suo paese a 13 anni nel 1952 entra nell’aspirantato di Loreto per frequentare la scuola media e il ginnasio. Dopo aver vissuto per cinque anni nel clima salesiano, dove ho provato tante gioie – come scrive nella domanda di ammissione al noviziato- e considerato bene la mia vocazione, in questa festa di Maria Ausiliatrice che ho imparato tanto ad amare, faccio domanda d’entrare al Noviziato per aggregarmi alla Congregazione Salesiana. Dicono di lui i suoi superiori: che la volontà e il carattere sono buoni e costanti, la pietà è buona e sincera, l’ingegno scarso, la salute buona.

Il Signore come dice la Scrittura non guarda l’aspetto esterno, ma il cuore e chiama colui che egli vuole non per i suoi meriti ma per pura grazia e per i suoi progetti di amore. Nel 1957 entra in Noviziato, al termine del quale nel 1958 emette la sua prima professione religiosa. Scrive nella domanda: “il mio desiderio è di continuare nella vocazione salesiana, lo scopo è assicurarmi la salvezza, servire Dio con maggiore perfezione e cooperare alla salvezza delle anime”. Dal 58 al 61 studia nel corso liceale a Roma San Callisto e rinnovare va la sua domanda di vivere nella società salesiana: “ho fatto quello che ho potuto per praticare i voti finora, ma con l’aiuto di Dio, spero di poterli in avvenire praticare con maggior esattezza e vantaggio dell’anima mia”. Dal 61 al 64 svolge il suo tirocinio pratico prima a Tolentino e poi ad Ortona dove emette la sua professione perpetua “ho cercato di condurre una vita religiosa nel mio miglior modo possibile” -scrive- “nella certezza di essere aiutato dalla Madonna intendo consacrarmi per tutta la mia vita a Don Bosco”.  Voglio riportare il giudizio del suo ispettore don Scotti al termine del tirocinio in cui tratteggia bene la sua persona: “Nel tirocinio si è rivelato attivo, apostolico, obbediente, capace di portare lavoro e responsabilità superiori all’età. Attaccato alla vocazione, critico per natura ma in tono ottimistico e con desiderio di formarsi. Preparazione spirituale ancora superficiale, eccita di maturare nel ragionamento e nella fede ma ne ha tutte le buone disposizioni”. È bello vedere in don Francesco il riconoscimento della vocazione del Signore che lo chiama, il suo cercare di fare il meglio, la sua crescita graduale nella missione che gli viene affidata, i limiti naturali che, come ognuno di noi, portiamo con noi e proviamo a modificare, le buone disposizioni a migliorarsi.

Dal 1964 fino al 1968 studia la Teologia prima a Castellammare e poi a Salerno. In questi anni di formazione si nota in lui l’impegno di una vita più seria e raccolta per prepararsi a diventare sacerdote di Cristo il 3 gennaio del 1968. Dopo l’ordinazione presbiterale dal 68 al 69 è nel convitto di Terni dove insegna anche nella scuola statale. Ho ritrovato nelle sue lettere questa affermazione riferentesi a questo periodo: “sono molto sereno nel Signore, il mio animo continua il respiro di Cristo”. Eppure, in quel periodo non mancavano le difficoltà comunitarie e l’invecchiamento dei genitori anziani e ammalati aumentavano le sue preoccupazioni, eppure la serenità nel Signore e soprattutto il respiro di Cristo gli danno la forza per andare avanti nella vita e nella missione.

Dopo la casa di Terni dal 69 al 73 lavora con i giovani nel Convitto de L’Aquila insegnando sempre nella scuola media statale. Dal 73 al 74 lo troviamo a Forlì. Dal 1973 inizia il suo impegno apostolico nell’ambito dell’oratorio e della parrocchia (e sempre nella scuola media statale): prima ad Ancona dal 74 al 76, poi a Terni per 10 anni dal 76 all’86 dove si occupa principalmente della fascia dei ragazzi, di nuovo a L’Aquila dall’86 all’87 e a Porto Recanati dall’87 all’89. Dal 1989 al 1993 è Parroco a L’Aquila, viceparroco a Terni dal 93 al 95, di nuovo parroco ad Ortona dal 95 al 2001, a Terni come viceparroco dal 2001 al 2006, a Gualdo Tadino dal 2006 al 2008, a Perugia dal 2008 al 2010, a Roma Speranza dal 2010 al 2017. Dal 2017 fino al 2023 ha vissuto gli ultimi anni nell’infermeria Ispettoriale di Roma Artemide Zatti.