
Un’altra settimana, la quinta, intensa, ricca, anzi ricchissima, bella, quella vissuta dai confratelli capitolari qui a Valdocco.
Intensa. Perché fra i lavori nei gruppi, nelle commissioni e in plenaria, così come nell’informalità degli scambi nei cortili, i confratelli si sono trovati a riflettere e a prendere decisioni intorno ai temi del 1° Nucleo, che ha già una bozza di testo definitivo, recante il titolo della Lettera d’indizione “Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano“; intorno ai temi del 2° nucleo sul quale i Capitolari hanno iniziato a mettere le mani in pasta, grazie al ricco contributo di riflessione di ciascuna delle sei commissioni, dal titolo “Insieme salesiani, Famiglia Salesiana e laici “con” e “per” i giovani“; e infine si è proceduto allo studio più analitico di altre schede dell’Instrumentum Laboris che affrontano temi specifici inerenti al 3° nucleo, che si propone di affrontare una “Verifica e rinnovamento delle strutture di governo della Congregazione”.
Ricca. Perché il confronto aperto, franco, a 360° gradi dell’intera Congregazione ci sta facendo vivere la ricchezza dell’esperienza capitolare, mettendo a contatto la prassi e il pensiero delle ispettorie, nella diversità di realtà, contesti e possibilità che l’unico carisma salesiano modella nei cinque continenti. Ricca nelle reali possibilità di conoscenza maggiore di quanto bene don Bosco continua a fare in ogni angolo del pianeta, attraverso il tesoro prezioso del Sistema Preventivo che è insieme spiritualità, pedagogia e missione evangelizzatrice. Lo abbiamo toccato con mano, ancora una volta, negli interventi e nelle Buonenotti che ci sono state offerte: le miserie create dal regime venezuelano, che non spengono la speranza nei giovani dei barrios più difficili, la povertà di risorse e l’intenso lavoro delle case salesiane dell’Ispettoria dell’Africa Meridionale, le esperienze di vita comune e di condivisione della missione fra sdb e fma nella casa di Macerata, il disastro climatico che ha vissuto la casa di Benediktbeuern in Germania, le esperienze di affidamento laicale di intere case salesiane nel racconto dell’Ispettore di Sevilla, il desiderio di pronunciamenti ufficiali del Capitolo per la pace e ai giovani, le bellezze naturalistiche e il lavoro per i ragazzi più poveri e sfruttati sessualmente nello Sri Lanka, il lavoro prezioso e fecondo dell’Università Pontificia Salesiana.
Ricchissima. Perché abbiamo potuto godere dell’intervento di don Pierluigi Cameroni, Postulatore delle Cause dei Santi, che ci ha aggiornato sui frutti preziosissimi del carisma salesiano, che sono i nostri santi, coloro che hanno vissuto in pienezza le potenzialità che la nostra vita porta con sé. Nel mese di settembre sarà canonizzata suor Maria Troncatti, missionaria presso il popolo indigeno degli Shuar in Ecuador. Per intercessione della “madrecita”, un indigeno appartenente a questo popolo amazzonico, che riporta (a causa di un incidente) un trauma cranico encefalico aperto con esposizione del tessuto cerebrale, riacquista totalmente la salute, il linguaggio e i movimenti. Don Pierluigi come a volo d’uccello ci aggiorna sui tanti membri della nostra Famiglia che saranno presto beatificati o canonizzati, da don Elia Comini, ucciso dai nazisti in ritirata, ad altri confratelli e giovani polacchi uccisi in odio alla fede a Dacau e a Oświęcim, da don Costantino Vendrame missionario intraprendente nel nord-est dell’India al giovane Akash Bashir, che a Lahore abbraccia il kamikaze deciso ad entrare in chiesa, nel disperato tentativo di bloccarlo e allontanarlo.
Bella. Perché nonostante fatiche e problemi, sfide e difficoltà la Congregazione continua a rispondere in modo generoso alle tante necessità del mondo giovanile, in un contesto post-cristiano, in una cultura digitale, che non sempre riusciamo ad abitare come vorremmo. Bella perché tanti sono gli elementi e segni di speranza che si intravvedono anche nelle Delibere che il Capitolo Generale 29° ha preso in questi giorni e quelle sulle quali ancora ha da ragionare. Ne cito una per tutte, visto che già ANS ne ha dato notizia: ovvero la nuova configurazione dell’Africa Salesiana, con la nascita delle due nuove Regioni dall’attuale “Africa-Madagascar”. Le nuove Regioni si chiameranno “Africa Est e Sud” e “Africa Centro e Ovest”. Non si tratta di una suddivisione, ma di una moltiplicazione, di una gemmazione, primavera ulteriore del carisma, che permetterà ai confratelli e alle case di questa Regione un migliore coordinamento e affiancamento nel rapido sviluppo e crescita che stiamo vivendo.
Vado a chiudere queste righe di aggiornamento, chiedendovi un ricordo particolare nel vostro personale e comunitario incontro con il Signore nella preghiera, per la nuova settimana che oggi apriamo con l’avvio del discernimento per l’elezione del nuovo Rettor Maggiore e del suo Consiglio, che guideranno la Congregazione per il prossimo sessennio. La preghiera allo Spirito sia più intensa perché ciascuno di noi sappia mettersi in ascolto di quanto il Signore desidera per il cammino futuro, per il bene dei giovani e della Congregazione.
don Michelangelo sdb