Dopo l’incontro di fine agosto a margine dell’Assemblea ispettoriale, l’Equipe della Missione si è ritrovata a Roma il 18 e 19 ottobre, per il secondo appuntamento dell’anno. L’Equipe della Missione promuove una riflessione pastorale organica e unitaria a partire dal PEPSI (Progetto Educativo Pastorale Salesiano Ispettoriale), accompagnando l’assimilazione degli obiettivi e delle linee di cammino previste dal progetto, attraverso gli incaricati e i referenti delle finalità prioritarie e degli ambienti educativi.
Introdotti da una lectio sull’icona biblica di Filippo e l’Etiope (At 8,26-40), tenuta da don Michelangelo Dessì, i lavori si sono focalizzati sui contenuti del “primo annuncio” e sul soggetto deputato all’annuncio stesso, ovvero la CEP (Comunità Educativa e Pastorale) presente in ogni casa salesiana, dove per “primo annuncio” si intende un’azione ecclesiale, spontanea o organizzata, svolta da individui o da gruppi, che ha lo scopo di proporre il messaggio nucleare del Vangelo.
La prima riflessione, guidata da don Andrea Lupi (Delegato di Pastorale Giovanile), ha trattato l’importanza del primo annuncio quale compito irrinunciabile della Chiesa, chiamata a proclamare la Parola e a testimoniarla nella vita concreta, perché “Non vi può essere vera evangelizzazione senza l’esplicita proclamazione che Gesù è il Signore” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium). Inoltre, “l’annuncio non acquista tutta la sua dimensione, se non quando è inteso, accolto, assimilato e allorché fa sorgere in colui che l’ha ricevuto un’adesione del cuore” (Papa Paolo VI, Evangelii nuntiandi). Qui inizia il tempo dell’accompagnamento, del catecumenato, dell’iniziazione.
Dopo la condivisione per gruppi, ai partecipanti è stata offerta una seconda riflessione, a cura di don Stefano Casu, centrata sul ruolo della CEP come soggetto evangelizzatore e responsabile dell’annuncio: il primo elemento fondamentale per la realizzazione della Pastorale Giovanile Salesiana è infatti la comunità che coinvolge, in clima di famiglia, giovani e adulti, genitori e educatori, fino a diventare esperienza di Chiesa. L’evangelizzazione è frutto di un percorso corale, una missione tra consacrati e laici, che uniscono le loro forze in collaborazione nello scambio dei doni, pur nelle differenze di formazione, di compiti, di carismi e gradi di partecipazione a questa missione. Una comunità nella quale tutti, consacrati e laici, sono soggetti attivi, protagonisti dell’evangelizzazione dei singoli e delle culture.
La seconda giornata di lavoro è stata l’occasione per fare sintesi di tutti gli stimoli ricevuti, oltre che per definire i contenuti da porre all’attenzione della prossima Consulta di Pastorale Giovanile (in calendario dal 28 febbraio al 2 marzo 2025).
Cristiano Tanas