Published On: 26 Novembre 2023

Preghiera, riflessione personale e lavori di gruppo, questi gli ingredienti dell’incontro dell’Equipe della Missione: laici e salesiani referenti dei vari settori e ambiti della Pastorale Giovanile coinvolti nella redazione del nuovo Progetto Educativo-Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI).

 

Il 24-25 novembre presso la casa salesiana di Roma San Tarcisio si è riunita l’Equipe della Missione, ovvero tutti coloro che sono i referenti ispettoriali dei settori e degli ambienti pastorali, con il compito di portare avanti una riflessione pastorale organica su quelle che sono le finalità prioritarie degli ambienti educativi della missione salesiana.

Al cuore di questa due giorni un compito importante: la riflessione intorno al Progetto Educativo-Pastorale Salesiano Ispettoriale (PEPSI), ulteriore passo di un cammino che vedrà, nei mesi a seguire, il coinvolgimento dei direttori e della Consulta di Pastorale Giovanile. L’incontro è stato condotto da don Emanuele De Maria, delegato di Pastorale Giovanile, e don Andrea Lupi, suo primo collaboratore, i quali, alla luce della Parola di Dio, hanno strutturato un percorso basato sulla preghiera, la riflessione personale e i lavori di gruppo, chiedendo ai partecipanti di lasciarsi guidare dallo Spirito e di vivere tutti i momenti con quello “spirito di famiglia” tipico del carisma salesiano.

Partendo da quella che la Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale ha scelto come opzione fondamentale del Progetto Organico Ispettoriale

Generare comunità educativo-pastorali che mettono al centro l’annuncio di Gesù, che condividono nel quotidiano la presenza con i giovani, per i più poveri e crescono come membra dell’unico corpo ispettoriale da ridisegnare con audacia e profezia

sono state pensate e attuate cinque fasi del cammino: una prima fase di analisi del contesto, della situazione, di ciò che siamo ora; una seconda tappa è stata dedicata all’interpretazione, che ha il compito di rispondere alla domanda del perché sta succedendo tutto questo; si è proseguito con il discernimento che ha lo scopo di capire qual è la nostra chiamata in questo preciso momento e in questo determinato contesto; cercando successivamente di lasciarci guidare nel delineare una visione, un simbolo o una metafora che potesse esprimere al meglio quella storia che siamo chiamati a vivere; ed infine ci si è concentrati nella fase dedicata all’operatività provando ad ipotizzare degli obiettivi generali che potessero rispondere al come, al dove e al quando realizzare la chiamata.

Alla conclusione dell’incontro, il Superiore don Stefano Aspettati, nel ringraziare tutti i partecipanti per la disponibilità e il clima di famiglia, ha sottolineato due aspetti: innanzitutto che quanto fatto è opera dello Spirito Santo che si è fatto presente; ma anche che la strada continua, quindi la necessità di mantenere vivo l’atteggiamento di preghiera perché questo cammino continui ad essere ricco e fecondo.

 

di Angelo Mereghetti