A distanza di un mese dall’esperienza del Forum del Movimento Giovanile Salesiano che si è vissuto a Cagliari incontriamo i responsabili della Pastorale Giovanile delle tre ispettorie salesiane coinvolte, per chiedere a loro un bilancio dell’esperienza vissuta con mille giovani provenienti dalle case salesiane dell’Italia Centrale. Si tratta di don Emanuele De Maria, Delegato di PG dei Salesiani, suor Valeria Bologna, Consigliera di PG per le Figlie di Maria Ausiliatrice della IRO e suor Anna Maria Spina, Consigliera di PG delle FMA della ILS.
Don Emanuele, quale ritieni sia stato il messaggio di speranza che ha conquistato i mille giovani partecipanti al Forum?
In queste settimane immediatamente dopo il Forum ho avuto la fortuna di passare in diverse presenze salesiane della nostra ispettoria. Mi ha colpito percepire il tanto entusiasmo che i giovani hanno riportato da Cagliari, testimoniato da diverse persone che non erano al Forum ma lo hanno vissuto attraverso i racconti, le testimonianze, la gioia dei partecipanti una volta rientrati a casa.
Una delle risonanze che maggiormente ho percepito da parte dei ragazzi è stata la bellezza di trovarsi con tanti coetanei a confrontarsi con un tema sfidante come quello della speranza, senza aver paura di essere giudicati. Il vedersi in così tanti ha dato forza ai ragazzi e li ha fatti sentire non soli di fronte al mondo!
Hai vissuto passo passo tutta l’organizzazione del Forum, suor Valeria. Ti sembra che gli obiettivi di un evento così grande siano stati centrati?
Gli obiettivi che ci eravamo prefissati erano quattro.
Il primo. Coinvolgere i partecipanti per tre giorni di vita comune e in amicizia col Signore Gesù, in un’esperienza di confronto e approfondimento sulla visione di uomo che emerge dal Vangelo: obiettivo raggiunto quasi pienamente nel senso che i partecipanti hanno vissuto esperienze di preghiera, di confronto e di riflessione a partire dalla Parola di Dio, dai sacramenti e dalla condivisione reciproca, dagli spunti offerti da testimonianze e testi offerti. Molto significativa l’esperienza di appartenenza al MGS, la grande testimonianza dei volontari e di tutti coloro che hanno trasformato gli ambienti della quotidianità per renderli ospitali e adatti. Non tutte le attività sono riuscite a declinare al massimo delle possibilità il messaggio della speranza cristiana.
Il secondo e il terzo obietto riguardavano il far incontrare i partecipanti con personaggi del mondo politico, ecclesiale e della società civile, per offrire esempi concreti di “umanesimo cristiano” e spunti di confronto e dialogo e far sperimentare ai partecipanti che le bellezze artistiche della città: un po’ meno incisiva la testimonianza di vita impegnata da parte dei politici, ma presenti ad accogliere e valorizzare l’iniziativa salesiana. Maggiore possibilità di incontro con questi esempi nel corso dei percorsi di speranza nei luoghi della città e delle testimonianze prima della veglia. Anche i pasti stile GMG hanno consentito di conoscere qualche angolo più nascosto della città. Cena con le famiglie: occasione concreta per assaporare il valore dell’ospitalità e della vita di famiglia che si apre all’altro.
Il quarto obiettivo era quello di offrire un momento significativo ai giovani della città che vorranno “aggregarsi” ad alcune delle proposte. Meno raggiunto di altri perché non abbiamo potuto fare la seconda serata in un luogo pubblico e per la scarsa presenza di giovani della diocesi. Significativo in questo senso la visibilità del pellegrinaggio a piedi a Bonaria
Torniamo a don Emanuele: da Delegato di Pastorale Giovanile, qual è stato il momento che hai vissuto con più intensità e che ti ha riempito il cuore?
Difficile rispondere a questa domanda… i momenti che custodisco nel cuore sono veramente tanti, direi tutti! Dopo l’agitazione dei giorni precedenti al forum, fatti di ultimi imprevisti da affrontare, timori sul meteo con cui fare i conti e tutto ciò che caratterizza il “prima”, dall’arrivo del primo gruppo di ragazzi il Signore mi fatto un dono prezioso: gustare quello che stavo vivendo. Forse per questo cuore e testa sono così pieni di momenti vissuti con grande intensità. Se proprio devo scegliere, riporto uno dei “fotogrammi” conclusivi: quando alla fine della messa, sul sagrato di Bonaria, tutti cantavano e ballavano “Siamo noi don Bosco”. C’era un entusiasmo e una gioia che venivano da Dio. Mentre dal basso della scalinata, insieme ai giovani della segreteria, con la facciata del santuario sullo sfondo, contemplavo questa scena ho pensato: “Maria, in questi giorni ci hai veramente presi per mano”.
Ed infine, suor Anna Maria, quale ti sembra la ricaduta del Forum sui giovani, nei gruppi giovanili e sulle comunità dei nostri territori?
Non so se a questa domanda si possa rispondere in tempi così ravvicinati al Forum stesso, però di una cosa sono certa: i giovani che hanno partecipato – e anche quelli che hanno visto foto o ascoltato racconti relativi a quei giorni – si sono accesi. Hanno fatto un’esperienza di Movimento che da tanto tempo non facevano e, nonostante la stanchezza e l’inevitabile fatica dovuta anche ai disagi di una logistica che prevedeva il dormire per terra, hanno vissuto con entusiasmo travolgente ogni proposta. La dinamica di una dinamo che si carica produce energia quanto più velocemente si muove! E sappiamo che l’entusiasmo è movimento dello Spirito, quindi abbiamo fiducia che l’esperienza possa ancora produrre gioia e coinvolgimento.
Mi pare che sia rimasto in tutti (giovani, FMA, SDB, altri accompagnatori, volontari…) un senso bello di gratitudine e di gioia. Si è percepito un Movimento Giovanile Salesiano bello, vivo, in piena forma! Questo potrà essere seme per far nascere ulteriore bellezza e partecipazione nel nostro territorio come MGS, a partire da quello che si vive nelle realtà locali.