Nella casa salesiana di Genova, nel quartiere di Sampierdarena, inizierà un nuovo percorso di Scuola Genitori, che nasce dal desiderio di tutta la comunità educativo pastorale di impegnarsi ad «accompagnare le famiglie nell’ambito educativo, ma senza imposizioni: discutendo e affrontando i temi che sono più urgenti e sentiti», così don Sergio Pellini, direttore dell’Opera Don Bosco di Genova, l’ha presentata in occasione di una recente intervista al Secolo XIX.
Il primo tema ad essere trattato sarà quello degli hikikomori, termine che arriva dal lontano Giappone per designare quei ragazzi e giovani (sempre più numerosi) che “stanno in disparte”, che si ritirano dalla vita sociale per lunghi periodi, alle volte anni. Rinchiusi nella propria abitazione (a volte nella propria camera) evitano qualunque tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta anche con i familiari. Questo ritiro sociale è legato al manifestarsi di una vera e propria dipendenza dai videogiochi, da internet, dal computer più in generale. Un fenomeno in crescita anche in Italia, dove alcuni studi parlano di oltre 100 mila casi fra i giovani dai 16 ai 30 anni, soprattutto maschi.
Al primo incontro interverrà anche la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Lancillotti e saranno presenti anche alcuni genitori con figli hikikomori. I Salesiani organizzano questo primo appuntamento insieme all’AGeSC (Associazione Genitori delle Scuole Cattoliche) con l’obbiettivo non tanto di offrire lezioni cattedratiche, quanto piuttosto spazi laboratoriali e di dibattito. «Mese dopo mese – continua don Sergio – ci focalizzeremo su un tema specifico, accogliendo le proposte che ci sono arrivate dalle famiglie».
Un’iniziativa attesa da tanto tempo, che coinvolge non solo la scuola, ma anche le famiglie dell’oratorio, della parrocchia, del centro di formazione professionale. Insomma, un sostegno concreto in quel lavoro bello e complesso che è l’educazione dei giovani.