Venerdì 22 marzo, giorno in cui il Borgo Ragazzi Don Bosco ha concluso i festeggiamenti dei suoi 75 anni di vita, don Angel Fernández Artime, X successore di don Bosco, ha incontrato i ragazzi e tutta la Comunità del Borgo Ragazzi don Bosco.
Rettor Maggiore della Congregazione Salesiana dal 2014 nonché nominato Cardinale lo scorso anno per mano di Papa Francesco, don Angel ha manifestato la presenza di don Bosco in mezzo a noi. Lui stesso ha raccontato ai ragazzi che immaginava la Valdocco di don Bosco, proprio come il Borgo di questi giorni: un luogo dove in ogni angolo ci sono ragazzi occupati nel fare qualcosa: non più ciabattini, falegnami, muratori ma parrucchieri, cuochi, giardinieri, elettricisti, meccanici… Sono cambiati i tempi e i luoghi ma la passione in cui vengono coinvolti i ragazzi resta la stessa.
Dal Centro di Formazione Professionale, ai ragazzi dello sport, dai giardinieri ai parrucchieri, dai laboratori all’Oratorio don Angel ha avuto una buona parola per ogni singola persona, fermandosi con lei, chiedendo informazioni e rendendosi disponibile a foto e selfie soprattutto coi ragazzi, nessuno escluso. Tanta la soddisfazione di ciascuno ad incontrare don Bosco oggi, che si è fermato a suonare coi ragazzi, che ha calciato i rigori, che ha condiviso la merenda preparata dagli allievi del Centro Professionale e che ha veramente dimostrato di amare ciò che amano i giovani.
Tanta la gioia e la commozione nel ricevere lo sguardo ed una parola di conforto da parte di don Angel. Tanta la soddisfazione dei ragazzi di conoscere colui che ripercorre oggi le orme del Santo dei giovani. Ma anche tante le risate e i momenti di condivisione e di famiglia che hanno coinvolto ogni persona della Comunità.
Non è mancato un momento celebrativo per i 75 anni di vita e di missione del Borgo Ragazzi Don Bosco: insieme a don Angel, tutta la Comunità, nei locali della Sala Polivalente che porta il nome del primo Direttore dell’Opera, don Cadmo Biavati, ha ripercorso le tappe che hanno visto l’evoluzione dell’Opera Salesiana nei tempi e dei ragazzi accolti. A partire dagli “sciuscià” degli anni ’50 del Novecento bisognosi di ogni bene materiale e morale, la missione del Borgo ha sempre privilegiato i ragazzi che vivono situazioni di disagio e di precarietà, donando a loro la capacità di ritornare a guardare il futuro con speranza.
E in questa occasione non sono mancate le parole di incoraggiamento del Rettor Maggiore di proseguire con passione, sottolineando quanto sia importante la presenza manifesta in mezzo ai giovani. L’unico modo per accompagnare i giovani nella loro crescita integrale è essere presenti sempre, amare ciò che amano. L’educazione non si fa con le parole ma col mettersi al fianco, con l’esserci. E ha ricordato a tutti che pensare ai giovani come soggetti apatici è un falso mito: i giovani sono apatici solo se non hanno prospettive di futuro ed è questo, quindi, l’obiettivo più importante: indicare loro che può esserci una strada per tutti, un cammino per ciascuno dove un futuro migliore è possibile.
La Santa Messa celebrata a conclusione della rievocazione della storia dell’Opera ha assunto un significato spirituale profondo di ringraziamento per questi 75 anni di vita e missione del Borgo Ragazzi Don Bosco, ringraziando in particolare per tutti quei ragazzi che la Provvidenza ha guidato nei cortili e nei locali di questa casa.
La serata si è conclusa con la cena del Rettor Maggiore insieme ai ragazzi e agli operatori della casa famiglia e alla comunità salesiana. Una buona cena condita da un ambiente sereno e familiare in cui i giovani hanno condiviso con don Angel la loro storia e i loro sogni.