Sono passati due anni dall’ultimo incontro in presenza in terra toscana ed eccoci nella capitale per la nuova assemblea del comitato di Salesiani per il Sociale dell’Italia Centrale. Due giorni in cui la conoscenza, l’incontro, la preghiera e la formazione hanno scandito le ore passate insieme. Era il momento di tornare a vederci di persona, ma soprattutto c’era la volontà di incontrare ed incontraci.
Mercoledì 24 novembre ci siamo regalati un pomeriggio di cammino e incontro. Dopo un breve pellegrinaggio da piazza San Pietro fino a Santa Maria in Trastevere, abbiamo avuto la possibilità, tramutata in dono dello Spirito, di poter incontrare l’esperienza della comunità di Sant’Egidio, tanto conosciuta per la sua particolare attenzione ai poveri. L’incontro prezioso con Tonino ci ha fatto però assaporare anche quanto la presenza di Gesù sia fondamentale nell’opera che la comunità da tanti anni sta portando avanti. Parola e poveri, in una inscindibile scelta vocazionale dove l’unione con i poveri rende il tutto davvero profetico.
La pizza in fraternità e la passeggiata romana che mai può mancare ci hanno aiutato nel far crescere i rapporti di conoscenza che già negli anni scorsi avevamo provato ad intraprendere nella comunione dell’essere di don Bosco.
Giovedì 25, dopo la Messa e la colazione, l’incontro con don Francesco Preite, presidente
nazionale di Salesiani per il Sociale, ha permesso di dare uno sguardo di insieme che grazie alle più di cento realtà associative coinvolte ci dice quanto l’intervento nazionale sia da vivere in un vero clima di famiglia che ci unisce, nello specifico di ognuno, sotto il grande sogno che don Bosco continua a fare anche oggi.
Altro momento della mattinata è stata la formazione progettuale divisa in gruppi che, oltre a darci spunti di riflessione sul progettare attentamente, ci ha aiutato a comprendere quanto sia importante farlo insieme per poter ascoltare davvero quanto di buono e positivo può arrivare da ognuno.
Diversi i riferimenti e gli “affondi”, durante i due giorni, sul tema della comunicazione, “filo rosso” formativo dell’assemblea.
Ci siamo lasciati rinnovando la certezza che il cammino insieme ai giovani in qualunque situazione essi siano dice veramente il nostro essere salesiani e la nostra volontà di poter davvero contribuire a far crescere anche oggi “buoni cristiani e onesti cittadini”, aiutando ogni giovane incontrato a tirare fuori il bello che già risiede nel cuore ci ognuno di loro.