Nella Congregazione Salesiana in questi ultimi anni non sono mancate le proposte di formazione volte a far crescere la capacità di accompagnamento nei salesiani e nei laici. Molte ispettorie hanno inviato confratelli al corso tenuto in varie lingue al Colle don Bosco e curato dal dicastero della formazione. Proprio in continuità con tale iniziativa, con l’obiettivo di raggiungere più persone rispetto ai pochi privilegiati che possono permettersi un corso di più di un mese, nasce la proposta in seno alla Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale di un diploma di accompagnamento al discernimento.
I destinatari del diploma sono salesiani consacrati, consacrate e laici che desiderano formarsi all’accompagnamento dei giovani con l’obiettivo di: imparare a discernere la volontà di Dio innanzi tutto nella propria vita; crescere nella capacità di farsi accompagnare per accompagnare gli altri; apprendere l’arte dell’accompagnamento; formarsi nell’ascolto attraverso l’attenzione alla persona, l’imparare a discernere, l’ascoltare gli impulsi che l’altro sperimenta “in avanti”; misurarsi con le proprie debolezze e fragilità; sperimentare lo stile salesiano di accompagnamento.
I contenuti del diploma toccano vari ambiti e sono sviluppati da docenti molto competenti: le competenze umane per l’accompagnamento (Ignazio Punzi e Annarita Colasanti); l’accompagnamento in stile salesiano (don Carlo Maria Zanotti); abilitarsi al discernimento (don Jack Finnegan e don Silvio Roggia); l’arte di accompagnare in San Francesco di Sales (don Wim Collin); l’accompagnamento spirituale in alcune figure di santità della Famiglia Salesiana (Ludovica Zanet); l’accompagnamento nella storia della spiritualità (don Fabio Attard); un laboratorio pratico sull’accompagnamento spirituale.
Il diploma si snoda in un percorso triennale e ha un appuntamento mensile on line di tre ore. Ciò che è importante a livello personale oltre allo studio del materiale suggerito, è avere o trovare una guida spirituale, dare a Dio uno spazio contemplativo quotidiano, dedicare mensilmente una giornata di preghiera per il discernimento della volontà di Dio nella propria vita, scegliere un turno annuale di esercizi spirituali personalmente o parzialmente guidati. Con grande sorpresa degli organizzatori gli iscritti partecipanti sono 145 di cui 71 salesiani di quattro ispettorie e sei nazioni, 45 laici, 11 FMA, 19 persone appartenenti ai gruppi della Famiglia Salesiana.
Sala gremita al Cinema Don Bosco di Roma lo scorso 27 ottobre. L’occasione è di quelle ghiotte: Pupi Avati ha presentato al pubblico il film Dante, dedicato alla vita del sommo Alighieri. Una figura lontana del tempo ma sempre attuale, anche grazie alla passione sincera del Regista nei confronti del Poeta.
Pupi Avati in sala non si è risparmiato: ha raccontato a un pubblico curioso il suo parallelismo con la vita di Dante Alighieri, avvicinandolo alla vita di tutti i presenti.
La serata è parte del percorso di animazione pastorale del Centro Culturale Salesiano, che da anni anima il Cinema Teatro Don Bosco. La sala assolve dal 1963 al ruolo di Sala della Comunità: luogo di confronto in ambito culturale, punto di aggregazione sociale e cuore pulsante del quartiere. Presenti in sala il presidente del Municipio VII di Roma, Francesco Laddaga e il vescovo di settore, monsignor Riccardo Lamba.
Così il responsabile, Fabio Zenadocchio: “Ringraziamo Pupi Avati per averci regalato un’esperienza formativa importante. La risposta del pubblico è stata importante: segno che il pubblico ha fame di cultura e confronto”.
Avati ha dedicato attenzione alla descrizione del giovane Dante e del suo rapporto con Beatrice. Proprio in virtù di questo interesse i salesiani del Centro Culturale Salesiano, don Gian Luigi Pussino e don Francesco Valente, hanno voluto fare omaggio di un testo che racconta le vite di alcuni giovani di Don Bosco: Domenico Savio, Michele Magone e Francesco Besucco.