Published On: 24 Gennaio 2025

Luogo di aggregazione, aula studio serale (fino alle 23) ma anche di scambio e orientamento per un percorso di formazione e crescita. È questo ma anche tanto altro Civico79, lo spazio di viale del Risorgimento, che aggrega giovani del quartiere ma non solo.

A parlarne è Carmine Vitiello, studente di informatica a Pisa, uno dei componenti del gruppo: «Siamo oltre 15 giovani, tutti studenti universitari, ragazze e ragazzi fra i 19 e i 30 anni, non siamo registrati come associazione o comitato, siamo quindi un semplice gruppo informale. Le nostre facoltà di provenienza sono varie, ingegneria, filosofia, fisica. Ci incontriamo allo spazio attiguo all’oratorio Don Bosco sul viale Risorgimento, il cui ingresso è in realtà al 77, mentre al 79 ci sarebbe una porta, senza numero, in passato utilizzata come stoccaggio di materiali vari».

È una bella storia di comunità che parte dal basso. Parte da giovani volenterosi che si uniscono. E si autotassano, quando c’è bisogno. È il terzo anno, per loro. «Metaforicamente ci siamo appropriati della parte corrispondente al numero 79, e nel nostro spazio ci incontriamo per confronto e scambio. Le attività principali sono ad esempio eventi culturali, uso delle sale che utilizziamo per studiare, perché organizziamo anche corsi serali, già con 15 fruitori prevalentemente del quartiere, e poi c’è l’orientamento allo studio. Tutte le nostre attività sono a titolo gratuito, c’è wi-fi, non abbiamo entrate e, grazie all’oratorio nemmeno spese effettive. Le utenze le paga l’oratorio, mentre per le piccole spese delle nostre iniziative ci autotassiamo, ma sono piccole somme sostenibili per tutti». I magnifici 15 sono Alessia Ciccotelli, Anna Bellini, Benedetta Mancini, Camilla Barontini, Elena Biondi, Elisa Rossetti, Gemma Sanchini, Giorgia Migliozzi, Giorgio Ciccotelli, Martina Biagi, Matteo Biagi, Samuele Pacchiani, Stefano Valente, Tommaso Albanesi e Carmine Vitiello.

Per quanto riguarda la natura di Civico79, Vitiello , che non è un rappresentante eletto o con qualche forma di gerarchia, ma uno del gruppo, ci tiene a precisare: «La nostra attività non ha un orientamento politico, o più precisamente non abbiamo un ruolo partitico, e nemmeno religioso, anche se siamo nello spazio di un oratorio. Il nostro lavoro ha un orientamento sicuramente generazionale, vogliamo attivarci per i nostri coetanei. La cosa più importante che facciamo credo sia l’orientamento universitario, che svolgiamo in modo letteralmente peer to peer, andando a fondo nelle esigenze informative dei futuri studenti universitari. Ma sono rilevanti anche la partecipazione alle politiche giovanili, con tutti i rapporti intercorrenti con altre associazioni ed enti del settore». E sono arrivati anche attestati di stima da parte del sindaco Salvetti e dell’assessore Michele Magnani, che ha la delega alle politiche giovanili. «Fra le nostre iniziative c’è n’è una che chiamiamo restare per il futuro, in cui trattiamo, oltre al lavoro e l’orientamento, anche la salute mentale».

da Il Tirreno