Una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire. È un ascolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare.
(50° Anniversario del Sinodo dei vescovi, 17/10/2015)
Il 9 e 10 febbraio, a Cagliari, c’è stato l’incontro dei tirocinanti della Circoscrizione salesiana dell’Italia centrale. I partecipanti sono stati Lorenzo Ciarapica, Augusto Cifola, Antonio Cini ed Alessandro Marchetti, sotto la guida del Vicario Ispettoriale, Don Michelangelo Dessì. L’esperienza si è svolta in quattro momenti distinti, ma non separati. Il primo è stato il confronto con i confratelli “over 75” (di cui è stato scritto un articolo a cui rimando mediante il seguente link).
Il secondo è stato un momento di condivisione tra noi con Don Michelangelo presente e penso che l’aspetto più arricchente di quest’esperienza sia stata la percezione e la consapevolezza di essere in un luogo tutt’altro che giudicante. In questo clima di famiglia è stato facile riportare le fatiche, ma soprattutto le bellezze, che questa tappa formativa porta con sé. Sicuramente tra queste si può riportare la tutt’altro che scontata presenza dei giovani nelle nostre vite e la possibilità di essere quotidianamente segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani.
Il terzo momento, puramente conviviale, è stato una passeggiata per Cagliari, in cui è stato possibile sbirciare dietro la splendida storia della città. Nel percorrere la via è stato bello condividere esperienze estive passate, raccontare aneddoti e mangiare qualche prodotto locale in un clima tipicamente informale.
L’ultimo momento, il più frontale, è stato comunque tanto condiviso. L’argomento erano gli abusi e si spaziava dai più famosi, quelli sessuali, a quelli meno rinomati, come l’essere possessivi a livello relazionale e/o all’essere manipolatori in termini spirituali. In questo senso è stato bello vedere come Don Michelangelo condiva quanto diceva dei propri vissuti e metteva in guarda riguardo ai rischi che si corrono (e che ogni confratello corre ogni giorno!). Finito il suo intervento è stato tanto apprezzato lo spazio offerto per eventuali domande e risonanze, sia mentre eravamo insieme, sia in forma più personale.
Oltre ai momenti strutturati non è possibile non menzionare l’accoglienza e l’affetto percepito nella comunità salesiana, sia nella realtà di San Paolo, che di viale Fra’ Ignazio. Questo è passato dallo stare con i ragazzi, sebbene in cose piccole, come la partecipazione al buongiorno sia della scuola media, che delle superiori, alla comunità, dove, con la semplicità e la bellezza del conoscersi, il contorno canoro e sonoro offerto dai confratelli ed il quotidiano parlare che riempiva la tavola, e non solo, i confratelli hanno reso davvero una testimonianza viva di come la vita salesiana possa essere bella ad ogni età, senza per questo avere la pretesa di essere perfetta. In questo si è sentita la paternità del direttore, Don Angelo Santorsola, che, nella sua presenza discreta e calorosa, è riuscito a mostrarsi vicino ai confratelli così come sono, sia nei loro bisogni, ma soprattutto nel dare spazio alle loro ricchezze.
Penso che nel far sintesi di quanto porto nel cuore dopo questi giorni insieme ciò che è più rappresentativo è proprio il senso di riconoscenza nel constatare come, con coraggio, l’Ispettoria si muova nel cercare la volontà di Dio e questo lo si vede dalla schiettezza con cui si affrontano certi temi, alla vicinanza che si ha nell’accompagnare, direttamente e indirettamente, i giovani confratelli (e non solo!).
Alessandro Marchetti SdB