
Immaginate di trovarvi sotto di un gol, con l’opportunità di pareggiare grazie a un calcio di rigore, ma scoprendo che in realtà l’arbitro ha commesso un errore. Cosa fareste? Molti calciatori probabilmente approfitterebbero dell’occasione per cercare il gol del pareggio, ma non Alessandro Bugli, giovane attaccante della Sales, Polisportiva della casa salesiana di Firenze. Sabato scorso, durante il campionato provinciale Allievi U17, Alessandro Bugli ha mostrato che il calcio non è solo una questione di tecnica e tattica, ma anche di sportività e onestà. Il tutto è accaduto nella partita contro il Club Sportivo, giocata al campo di via Gioberti. Il portiere del Club Sportivo, dopo aver effettuato una parata, aveva lasciato per un attimo il pallone per poi riprenderlo in mano. Secondo il regolamento, in questi casi, deve essere concesso un calcio di punizione dal punto in cui il portiere ha ripreso il pallone. Tuttavia, l’arbitro, ancora inesperto, ha erroneamente fischiato un rigore, un errore che avrebbe potuto influire pesantemente sul risultato finale.
Sotto di un gol, Alessandro Bugli si è trovato ad affrontare una situazione complicata. Dopo aver assistito alle proteste infuocate dei giocatori e dell’allenatore del Club Sportivo, che contestavano l’errore dell’arbitro e minacciavano ricorso, il giovane attaccante ha iniziato a riflettere. “Volevo segnare, ma mi sono reso conto che l’atmosfera stava diventando tesa. Il mio allenatore, mister Gigi, e il capitano della squadra mi hanno suggerito di calciare il rigore fuori, anche se la decisione finale spettava a me“, ha raccontato Bugli. Con grande coraggio, Bugli ha scelto di fare prevalere i principi del fair play. “Non ho parlato né con i miei compagni né con gli avversari. Il portiere si stava preparando per il mio tiro, ma invece di cercare il gol, ho deciso di calciare il pallone lontano, quasi verso la bandierina del calcio d’angolo“, ha spiegato. Un gesto che non solo ha posto fine alla polemica, ma ha anche suscitato un applauso unanime. “C’è stato un attimo di silenzio, poi è partito un grande applauso. Gli avversari sono venuti a stringermi la mano, e il loro capitano ha anche fatto i complimenti al nostro mister“, ha aggiunto. Questo atto di sportività non ha solo evitato ulteriori controversie durante il match, ma ha anche creato un clima di rispetto reciproco tra le due squadre, dimostrando che il fair play è sempre importante, anche in momenti delicati come un errore arbitrale.
Alla fine, la Sales Firenze ha vinto comunque, con un gol segnato dallo stesso Bugli, che ha fissato il punteggio finale sul 2-1. “Non è rimasto nemmeno un rimpianto per quel rigore, perché alla fine abbiamo vinto sul campo, con il gioco e con la testa“, ha aggiunto il giovane attaccante. Il tecnico della Sales, Luigi Marzi, ha elogiato il comportamento di Bugli e della squadra. “Allenare da tanti anni mi ha insegnato tanto, ma un gesto come questo, così raro e significativo, mi ha fatto davvero orgoglioso. Il giovane arbitro non si era accorto dell’errore, e invece di lasciare che la situazione degenerasse, Alessandro ha deciso di aiutarlo, mettendo a posto la situazione senza creare ulteriori problemi“. Un atto di sportività che, alla fine, ha anche ricevuto il ringraziamento dell’arbitro, che ha riconosciuto il gesto come un aiuto per evitare che la partita si trasformasse in un episodio di polemica. Quello che è successo sabato scorso al campo di via Gioberti è una lezione per tutti: nel calcio, come nello sport in generale, non si vince solo con il punteggio finale, ma anche con il comportamento, il rispetto e la capacità di fare la cosa giusta, anche quando sembra più facile seguire la strada del conflitto. Il gesto di Alessandro Bugli rimarrà impresso come un esempio di fair play, un valore che va oltre il risultato e che, forse, dovrebbe essere insegnato ancora di più nelle scuole calcio e nei campi da gioco di tutta Italia.
Fonte: La Nazione