Published On: 7 Marzo 2024

Abbiamo raggiunto nei giorni scorsi per una breve intervista il salesiano diacono, don Matteo Sassano, studente di Teologia nella comunità di Ratisbonne a Gerusalemme.

 

Ciao, Matteo. Presentati in poche battute.

Ciao a tutti, mi chiamo Matteo, ho 34 anni,  sono originario di Livorno e sono Salesiano dal 2015.

 

Classica domanda: da dove arriva la tua vocazione? Come ti ha incontrato il Signore?

Ho conosciuto i salesiani della mia città quando avevo 12 anni. Ho iniziato il percorso di preparazione alla Cresima e poi proseguito con la proposta dei gruppi apostolici. L’esperienza di animazione è stata fondamentale per maturare la mia vocazione. È stato un cammino. Essere animatore nello stile salesiano mi ha sempre reso pienamente felice e, ad un certo punto della vita, quando inizi a porti domande serie per il futuro, ho iniziato a chiedermi se non potesse essere per tutta la vita. Ho sentito forte ad un certo punto, la chiamata del Signore a dedicarmi a Lui pienamente nella vita salesiana. Dopo un po’ di dubbi iniziali poi mi sono lanciato ed eccomi qua. In tutto questo l’accompagnamento spirituale ha giocato un ruolo fondamentale.

 

Da quattro anni vivi a Gerusalemme per gli studi teologici. Ci racconti qualcosa di questa tappa della formazione salesiana e della tua comunità?

Studiare teologia a Gerusalemme è un’opportunità unica se saputa cogliere nel modo giusto. In particolare, studiare la Sacra Scrittura sui luoghi della vita Gesù è tutta un’altra cosa. Vivere qui ha cambiato in modo radicale il mio modo di relazionarmi con la Parola di Dio. L’altro aspetto interessante è l’opportunità di vivere in una comunità davvero internazionale con salesiani da tutto il mondo. Siamo 46 provenienti da più di 30 ispettorie salesiane diverse. Vivere in un contesto multiculturale è estremamente complesso e faticoso, ma anche questo fa crescere e non poco nel modo di guardare e interpretare la realtà. Se aperti e disponibili all’incontro con l’altro può essere una immensa ed unica ricchezza, altrimenti, se non si è aperti all’altro diventa una sofferenza enorme.

 

Domandate pace per Gerusalemme! ripete il Salmo. Anche oggi c’è da domandare pace per la Terra Santa. Ci puoi descrivere che clima si respira a Gerusalemme?

Non è facile rispondere a questa domanda perché ognuno vive questo aspetto in modo totalmente diverso. A Gerusalemme sembra “tutto tranquillo”, anche se la consapevolezza di una guerra in corso a pochi chilometri c’è e si sente. Il clima è teso ma la vita sembra andare avanti normalmente, è un paradosso che non so spiegare e comprendere appieno. Purtroppo le notizie che sentiamo sono “molto dannose” da questo punto di vista. Una cosa che imparato vivendo questa situazione è di non fidarsi troppo delle notizie che si leggono in giro. Molte notizie che avete ricevuto in Italia anche da emittenti di cui normalmente “ci si fida” sono sempre deviate e condizionate da chi le scrive che spesso non sono coloro che vivono qui e quindi non sanno veramente cosa significhi vivere in uno stato di conflitto e non sono MAI pienamente attenenti alla realtà.

 

Non avete avuto paura? E come avete affrontato il periodo immediatamente successivo al 7 ottobre?

Anche la risposta a questa domanda è difficile. Personalmente ho avuto paura. Soprattutto perché è una situazione che non ho mai vissuto prima in vita mia e quindi non sapevo come affrontarla. Il periodo successivo al 7 ottobre è stato personalmente molto brutto: c’erano molta incertezza e confusione da una parte ma dall’altra mi ha anche aiutato a capire quali cose contano davvero e scegliere in base a quelle. Ho avuto paura lì dove c’era bisogno di avere paura, per il resto si va avanti con coraggio continuando a fare bene quelli che si è chiamati a fare.

 

Sarai presto ordinato prete. Cosa immagini per il tuo futuro ministero in mezzo ai giovani?

Mi piace vivere senza alcuna aspettativa. Sinceramente non so cosa immaginarmi, sto imparando che la vita reale è sempre molto diversa dalle mie aspettative, dalla mia immaginazione e dai miei desideri. La vita salesiana può riserbarti moltissime sorprese quindi aspetto con curiosità cosa mi attenderà. Spero solo di essere in ogni circostanza in cui mi troverò un vero prete salesiano, un buon fratello e amico, senza perdermi troppo in cose che non contano, rimanendo saldo al Vangelo e al carisma di don Bosco, tutto il resto conta poco.