Carissimi Confratelli,

il Signore della Vita ha accolto nel suo abbraccio di pace il nostro Confratello Sacerdote don Claudio De Portu, ci lascia a 88 anni di età, 70 di professione religiosa e 60 di sacerdozio.

Breve profilo bibliografico

Nacque a Smirne in Turchia, il 29 novembre 1933, da papà Pietro e mamma Maria. Il papà era impiegato in una Industria presente all’epoca in Turchia e questo giustifica la sua nascita all’estero, e non meno anche la conoscenza della lingua francese e di quella greca.

Claudio ha un fratello, Oggero, deceduto qualche anno fa.

Un primo contatto con i Salesiani Don Claudio lo ebbe nel gennaio del 1946 a Roma-Pio XI, e poi dall’ottobre del 1947 al luglio del 1951 è stato nel Collegio-Aspirantato a Gaeta.

Papà Pietro segue con paterna sollecitudine e con fede Claudio che cresce e così si esprime rivolgendosi al Direttore della Casa di Gaeta cosciente che si tratta di un ambiente che prepara al Sacerdozio e alla vita salesiana: “avendo notato in mio figlio una spiccata intenzione di farsi sacerdote e avendo saputo che i PP. Salesiani aiutano molto i giovani che hanno tali intenzioni, faccio domanda affinché mio figlio venga accettato come Aspirante Salesiano. /….. / Ho letto il programma e lo accetto in pieno. Mio figlio ha frequentato la scuola presso l’Istituto Pio XI ed è sempre stato assiduo all’Oratorio facendo parte dell’Azione Cattolica; voglio sperare che questa mia domanda venga accolta. Ci tengo a specificare che io lascio in tutto e per tutto libero mio figlio nel seguire la sua vocazione religiosa salesiana se questa è la Volontà del Signore”.

Ha iniziato la vita Salesiana nel Noviziato a Varazze in Liguria nell’anno 1951-52, e lo ha concluso con la prima Professione il 16 agosto 1952, ed esattamente sei anni dopo emette la Professione Perpetua.

Per tre anni è a Roma – San Callisto dove per tre anni frequenta il Liceo Classico che termina con il Diploma di maturità nel 1955.

Iniziava così la sua prima esperienza a tempo pieno come Salesiano-educatore e per tre anni e presente a Lanusei, dove poi tornò nel 1970 come Direttore.

Terminata questa prima esperienza del Tirocinio pratico, iniziò lo studio della Teologia: prima a Messina per tre anni e poi a Castellammare di Stabia per un anno.

Nella domanda di ammissione all’ordinazione sacerdotale scrisse: “Non mi sfuggono in questo istante le mie molteplici manchevolezze, le conosco con profonda amarezza, ma il Signore, che ha voluto precisare agli Apostoli che non loro sono stati a eleggerlo ma lui a sceglierli, mi verrà incontro, ne ho ferma convinzione, assistendomi con la sua Grazia”.

Il 25 marzo 1962 è ordinato Sacerdote a Napoli.

Completa i suoi studi in Teologia con la Licenza conseguita nel Pontificio Ateneo Antoniano. Consegue anche il Diploma di Abilitazione magistrale e non poteva mancare la qualificazione che lo ha reso amico e educatore: Diploma per la Docenza della Educazione musicale nella Scuola e Maestro di Banda musicale.

I suoi primi anni di Ministero Sacerdotale sono vissuti in Case di formazione:

a Lanuvio per un anno (62-63) è primo collaboratore del Maestro di Noviziato. Successivamente è nelle Case di Aspirantato a Gaeta per tre anni, a Roma-Mandrione per due, e poi ancora a Lanusei dal 1968 al 1973, e qui per tre anni è anche Direttore.

Inizia una nuova fase, quella in Parrocchia: animatore di gruppi giovanili a Roma-Maria Ausiliatrice per un anno e poi è Parroco per 10 anni a Roma-Santa Maria Liberatrice negli anni 1974-1984.

Sarà ancora Parroco a Castelgandolfo negli anni 1992-1998, a Roma-Sacro Cuore per due anni e a Roma-Maria Ausiliatrice dal 2000 al 2008.

Ancora torna per tre anni come Vicario parrocchiale a Roma-Santa Maria Liberatrice negli anni 2008-2011, e poi è chiamato alla presenza qui a Latina dal 2011: anni segnati anche dal 2012 con il ministero di Esorcista affidatogli dall’allora Vescovo di Latina Monsignor Giuseppe Petrocchi. Un ministero che ha proseguito fino a quando anche le forze umane lo hanno sostenuto.

Formatore, Parroco, Esorcista, ma soprattutto padre: ministeri vissuti con competenza, con passione, con entusiasmo, con una forte carica relazionale.

C’è una quarta, ma non ultima fase della sua vita che va ricordata: gli otto anni in Missione in Madagascar e specificatamente nella Casa della Capitale Antananarivo e dedicata a Notre Dame de Clairvaux. Una esperienza che ha vissuto con fede e generosità, non prive di meraviglia per una chiamata totalmente imprevista, quando è stato inviato in Madagascar per dare inizio alla presenza salesiana con altri confratelli anche di altre Ispettorie italiane. Con Don Lorenzo Scarfone, che qui a Latina è conosciuto molto bene, e con Don Erminio De Santis diede inizio alla presenza affidata alla Ispettoria Romana nella Capitale del Madagascar.

Otto anni intensi e appassionati, spesi totalmente per una realtà a lui totalmente sconosciuta in precedenza: con i confratelli ha attivamente lavorato per seminare e inculturare il carisma di Don Bosco.

Certamente lo ha favorito la pregressa buona conoscenza della lingua francese, ma non meno la sua preparazione intellettuale e la sua forte spiritualità.

Quando si è rivolto ai Parrocchiani di Santa Maria Liberatrice a Roma per comunicare la sua partenza come missionario e per salutarli, così si espresse.

“Se io mi rifiutassi (alla proposta-chiamata del Superiore di allora Don Mario Prina, che a sua volta è poi andato Missionario in Madagascar) di andare, con quale coraggio mi potrei rivolgere a voi parlandovi di Dio, dei suoi progetti di Padre, di Dio che ci vuole sempre bene nonostante tutto, con quale faccia io potrei parlarvi dei vostri momenti difficili, che dovete fidarvi di Dio sempre: come potrei più parlarvi?”.

In quella Nazione sono emerse con forza due sue qualità, che ben si sposavano con elementi della cultura malgascia: la grande capacità di intessere relazioni e l’amore per il canto e la musica.

Il sorriso e il canto, oltre lo stile amorevole e la parola accattivante e non meno robusta nei contenuti, lo hanno reso quasi un malgascio: nel luglio 1992, ormai prossimo a lasciare il Madagascar, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine nazionale della Repubblica Democratica del Madagascar. A questa ha fatto seguito anche l’assegnazione nel 1998 del “Premio Città di Castel Gandolfo” da parte della Amministrazione Comunale per aver coniugato “la preminente finalità spirituale e religiosa e con la tradizione culturale, storica e civile della comunità castellana”.

Grazie a don Claudio, che hai ripetuto più volte negli ultimi: “sono felice”. Grazie per aver dato tutto fino all’ultimo e fino all’ultimo respiro. Grazie alla comunità salesiana di Latina che lo ha amorevolmente assistito negli ultimi momenti e anche prima, come pure i laici di questa comunità.

Maria Ausiliatrice, che don Claudio tanto amava ed ha insegnato a far amare, lo accompagni in questo passaggio verso il Paradiso.